L'emergenza legata alla presenza e alla proliferazione dei cinghiali ha raggiunto un punto critico in Puglia, portando il tema sui tavoli del consiglio regionale. Durante un'audizione congiunta delle commissioni regionali II e IV, convocata in seguito agli ultimi incidenti stradali nella provincia ionica, la questione è stata affrontata con la partecipazione di diverse parti interessate, tra cui rappresentanti della Regione, delle associazioni venatorie, agricole e animaliste.
La CIA Puglia, rappresentata dal vicepresidente regionale vicario Giannicola D'Amico e dal direttore dell'area Due Mari Vito Rubino, ha sollevato l'esigenza di un intervento urgente per affrontare la problematica. In particolare, la CIA ha sottolineato la necessità di accelerare l'attuazione del piano regionale di abbattimento selettivo dei cinghiali e di riformare la legge nazionale sulla caccia, la 157 del 1992, ormai datata di 32 anni, per renderla più adatta alle esigenze attuali.
Secondo la CIA Puglia, è fondamentale introdurre un sistema di monitoraggio e censimento dei cinghiali su tutto il territorio regionale e promuovere la filiera della carne di cinghiale. L'associazione ha anche ribadito l'importanza di proteggere la salute e la sicurezza dei cittadini, così come il futuro del settore agricolo, senza privilegiare un approccio ideologico che ostacoli gli sforzi per contrastare la proliferazione incontrollata dei cinghiali.