Lo scorso 4 aprile il Consiglio di Stato ha respinto l'istanza cautelare avanzata da Regione Lombardia (e con l'intervento di Fidc, Anuu, Enalcaccia) nell'ambito del ricorso che chiede la riforma della sentenza del Tar con la quale, di fatto, è stato istituito il divieto di caccia in gran parte dei valichi montani della Lombardia, a seguito di un ricorso della Lega per l'Abolizione della Caccia.
E' stato stabilito che questa istanza non sembra avere una base legale sufficiente ("fumus boni iuris"), in quanto l'attività richiesta non riguarda una decisione da prendere in ambito giudiziario, ma piuttosto un'esigenza di valutazione tecnica.
Inoltre, si è evidenziato che non c'è un collegamento evidente tra la richiesta della Regione Lombardia di cacciare i cinghiali e la necessità di proteggere i valichi montani, "ove non è provato siano stati mai abbattuti cinghiali". Nell'equilibrio tra gli interessi opposti, il Consiglio di Stato ha ritenuto che la necessità di tutelare la fauna migratoria sia più importante dell'esigenza di caccia ai cinghiali.
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