Enalcaccia, sul suo foglio di notizie periodico Il Beccaccino, fa sapere che sta procedendo a ritmo sempre più intenso il lavoro del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale (CTFVN), ricostituito per iniziativa del Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) Francesco Lollobrigida con decreto del 22 maggio 2023. Ecco quanto pubblicato:
Le riunioni del CTFVN, alle quali partecipa il Presidente nazionale Lamberto Cardia, insieme ai presidenti delle altre due associazioni venatorie riconosciute maggiormente rappresentative - Federcaccia e Liberacaccia - si susseguono al ritmo di due/ tre alla settimana. "Il Comitato - ha dichiarato il ministro Lollobrigida - dopo 9 anni torna ad essere operativo e determinante per operare a tutela della biodiversità e per una corretta attività venatoria seguendo il nostro sistema normativo".
Enalcaccia ricorda che in base alle Legge n. 157/92, il Comitato è composto, oltre che dal Masaf, da tre rappresentanti delle associazioni venatorie, da un rappresentante delle Associazioni di protezione ambientale, dall'Ispra, da tre rappresentanti delle Regioni, dal Ministero dell'Ambiente, da un rappresentante delle Province, da due rappresentanti delle organizzazioni agricole, dall'Unione Zoologica Italiana, dalla Delegazione italiana del Consiglio Internazionale della Caccia e della conservazione della selvaggina, dall'Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI) e dall'Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA). In tutto 17 componenti.
I primi pareri del CTFVN sui calendari
Nella seduta del 18 marzo scorso il CTFVN ha espresso, dopo un'analisi protrattasi per ben tre riunioni, il suo primo parere sulle proposte di calendario venatorio regionale, analizzando nello specifico il calendario venatorio della Regione Liguria per la stagione 2024/2025. Venerdì 22 marzo ha esaminato il calendario venatorio della Regione Lombardia. Sul Calendario della Liguria ha espresso parere favorevole (con la sola eccezione della rappresentante degli ambientalisti/animalisti), formulando alcune raccomandazioni riguardo ad una serie di specie di volatili. Parere favorevole anche per il Calendario della Lombardia, eccetto che per il prelievo della pavoncella, che potrà essere effettuato - secondo il CTFVN - “solo in presenza di un piano di gestione volto a riportare la specie ad uno stato di conservazione soddisfacente garantendone, nel contempo, una gestione venatoria equilibrata e sostenibile”.
L’esame dei calendari regionali da parte del CTFVN si confida che possa ridurre i ricorsi al Tar e le sentenze che ogni anno mettono a dura prova la pazienza dei
cacciatori e le loro legittime aspettative.
Nella stagione passata (2023/2024) in ben dieci Regioni ci sono stati ricorsi al Tar presentati da animalisti e ambientalisti contro i calendari venatori deliberati dalle Giunte: Emilia Romagna, Lombardia, Veneto, Marche, Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Sardegna e Sicilia. In quasi tutte le Regioni ci sono stati posticipi di aperture e anticipi di chiusure a diverse specie e riduzioni di giornate di caccia.
Altro argomento di cui si è iniziato a discutere nell’ambito del CTFVN è la riforma
della Legge 157/92, partendo dalla proposta di legge presentata dall’on. Bruzzone (Lega) alla Camera.
Infine, nel corso della XI riunione del CTFVN (9 aprile 2024), è previsto l’esame, per quanto di competenza, del Calendario Venatorio della Regione Piemonte, oltre che l’audizione del Comandante Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Generale C.A. Andrea Rispoli.
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