E' stata pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue il nuovo regolamento che modifica le misure di controllo contro la Peste Suina Africana, definendo nuove zone di restrizione in Grecia, Italia e Polonia.
Il nuovo regolamento, firmato il 16 aprile 2024 dalla Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen (pubblicato oggi con entrata in vigore il 18 aprile), rappresenta una risposta ai nuovi focolai di PSA riscontrati in diverse regioni dell'Unione, tra cui l'Italia.
In particolare, il documento evidenzia la comparsa di due focolai di PSA in suini selvatici nelle regioni Lombardia e Piemonte. Questi focolai, considerati di elevato rischio per la vicinanza a zone ad alta vocazione suinicola, hanno portato alla ridefinizione delle zone soggette a restrizioni, con un impatto diretto sulla classificazione delle aree interessate.
Le regioni precedentemente elencate come zone soggette a restrizioni I sono ora state riclassificate come zone soggette a restrizioni II, mentre le attuali delimitazioni delle zone soggette a restrizioni I sono state ridefinite per tener conto dei nuovi focolai. Nuovi comuni, in particolare nelle Province di Alessandria, Novara, Vercelli, Cuneo, Pavia, Milano, Lodi, Piacenza e Parma sono ora soggetti alla massima restrizione.
Osservato speciale il distretto di Parma, che vede ora sotto restrizioni i comuni di Felino e Sala Baganza, portando non pochi problemi sul fronte dell'export di prosciutti e salami nostrani. Sul tema interviene in queste ore il consigliere regionale della Lega Emiliano Occhi, che già aveva denunciato l'immobilismo della Regione sul fronte del contenimento. "Non si è coinvolto a sufficienza il mondo venatorio - ha dichiarato - . In Liguria con la DGR 557-2023 tutti i cacciatori in possesso di porto di fucile e assicurazione in corso di validità, previo assolvimento degli obblighi formativi inerenti la biosicurezza possono essere coinvolti nelle attività di depopolamento previste nelle zone di restrizione I e II. In Emilia Romagna invece si è preferito limitare il coinvolgimento del maggior numero di cacciatori possibile mantenendo lacciuoli burocratici da tempo di ‘pace’ senza considerare la necessità di azioni straordinarie; forse perché hanno avuto timore degli ambientalisti e degli animalisti. In Liguria, sempre con la Delibera 557-2023 si stabilisce che l’attività di depopolamento nelle zone di restrizione I e II può avvenire utilizzando le stesse modalità e procedure seguite nel corso della stagione venatoria, quindi anche con la caccia in braccata”.