Tre associazioni ambientaliste (Fondo Ambiente Italiano, Italia Nostra e Wwf), hanno chiesto al Consiglio Regionale lombardo di rinviare all'autunno le decisioni in merito alla gestione faunistico venatoria in discussione proprio in questi giorni, ossia caccia in deroga, Piano sull'uso dei richiami vivi e Piano territoriale regionale. Le organizzazioni chiedono tempo per “elaborare la soluzione migliore per una buona gestione del territorio lombardo”, adducendo che “i contenuti di questi progetti di legge – scrivono ai consiglieri lombardi in una nota le associazioni -, se ridiscussi con il consenso di tutti i portatori di interesse in tempi non così ristretti, permetterebbero di ottenere strumenti legislativi più efficaci e condivisi, soprattutto in previsione di una pianificazione del territorio lombardo in vista dell’Expo 2015 che ha come fine prioritario quello del miglioramento della qualità dell’ambiente.”
In particolare gli ambientalisti sostengono che la legge sulle deroghe in discussione sia un provvedimento “illegittimo e contrario alla tutela del territorio e della biodiversit�regionale”, pertanto viene richiesto un nuovo strumento legislativo emanato dalla giunta e non più frutto dell'attività del Consiglio regionale.
Inoltre si chiede la ridiscussione del Piano di cattura dei richiami vivi, “altrimenti - viene sostenuto - tutte le specie di uccelli, cacciabili o non cacciabili potranno essere usate come richiami vivi, comprese le specie protette incluse nelle liste rosse”. Le associazioni chiedono poi il posticipo del termine di sei mesi per la riorganizzazione degli statuti delle aree protette ad almeno un anno; sul Parco Agricolo Sud dicono “auspicabile un modello di gestione a cui partecipino tutti gli enti appartenenti al suo territorio – scrivono - per rappresentare gli interessi di tutta la comunità e giungere ad un modello di area protetta gestita in modo esemplare”.
Infine le associazioni intervengono anche sul Piano Territoriale Regionale “suggeriamo che l’approccio di tale strumento verso la pianificazione territoriale ponga come sua colonna portante lo studio e la realizzazione della Rete Ecologica Regionale (RER), in modo tale da poter giungere ad una valorizzazione dell’ambiente e del territorio in funzione di una diminuzione del consumo di suolo e di un miglioramento della qualità naturale e quindi della qualità della vita dei cittadini.