Osvaldo Veneziano in una lettera ha rassegnato le sue irrevocabili dimissioni dal Comitato scientifico di Arci Caccia a tutti gli organi dell'associazione.
Nella lettera lo storico ex Presidente dell'associazione condivide le preoccupazioni espresse durante le discussioni riguardanti la perdita di identità dell'Arci Caccia e sottolinea l'importanza di un nuovo orientamento strategico, culturale e sociale nonchè della partecipazione attiva e del coinvolgimento degli iscritti e dei rappresentanti territoriali.
Veneziano riflette sul passato e sulle battaglie condotte dall'ARCI Caccia, esprimendo fiducia nella trasformazione della pratica venatoria in una cultura della gestione faunistica rispettosa della biodiversità e del suo futuro, concordando con l'ex Responsabile del Comitato scientifico Gabriele Sperandio, anche lui dimissionario, sulla "indispensabile priorità" dei pareri Ispra.
Questa la ricetta di Veneziano: "Per trasformare il residuo brandello che anche noi, impropriamente, chiamiamo caccia (già in necrosi), in cultura e pratica della gestione faunistica, vedo una sola possibilità: gestione e prelievo conservativo, rispettosi di quei “principi scientifici di precauzione”, fotocopiando il significato riportato nei nuovi vocabolari online così da concorrere a garantire la biodiversità, il suo futuro e non il suo consumo".