La deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell'intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, in un'interrogazione rivolta ai Ministri dell'Ambiente e della Salute depositata il 24 aprile scorso, contesta la decisione di permettere la caccia al cinghiale nella Riserva naturale di Monte Rufeno ad Acquapendente (Viterbo), che ospita 7 siti Natura 2000 (5 Zsc e 2 Zps) . Ai Ministri, in particolare, ha chiesto se non ritengano opportuno "adottare iniziative di competenza volte a evitare che si torni a cacciare per mesi in un territorio dove non si cacciava da più settant'anni".
La decisione di permettere la caccia di selezione con il metodo della “girata”, che prevede piccole battute di caccia con un numero significativo di cacciatori, è considerata problematica dall'onorevole Brambilla, svolgendosi al di fuori dei periodi del calendario venatorio. Questa pratica, dice, potrebbe arrecare disturbo alla fauna e un pericolo per gli escursionisti.
Le risponde su ViterboToday il direttore della Riserva naturale del Monte Rufeno Massimo Bedini "Il comune di Acquapendente ha solo recepito un'ordinanza regionale in materia. La Regione Lazio ha stabilito per ogni parco il numero di capi da sottrarre. In realtà la tecnica della girata da noi è stata usata con un limite temporale. - Dal 1 marzo fino al 31 agosto i cinghiali saranno sottratti attraverso selecontrollori formati che cattureranno i suini selvatici con delle apposite gabbie. La scelta di cambiare la metodologia di cattura è riferibile al fatto che nel periodo estivo la girata potrebbe non solo dare fastidio ad alcune specie ornitiche, ma potrebbe mettere in pericolo anche i visitatori della Riserva".
La girata, dunque, stando ai fatti enunciati, si dovrebbe essere svolta in quest'area protetta per soli due giorni nel mese di febbraio. Insomma, tanto rumore per nulla.