Nell'ultimo anno ammontano a 200 milioni di euro, secondo Coldiretti, i danni causati dalla fauna selvatica incontrollata sui campi coltivati. In un comunicato l'associazione annuncia l'allarme lanciato dalle sue 96 assemblee organizzate in contemporanea su tutto il territorio nazionale, per ottenere soluzioni immediate sul problema, mettendo un freno immediato alla proliferazione dei selvatici e dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre. Mancano infatti i piani regionali straordinari di contenimento e strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione.
"I danni causati dagli animali selvatici - si legge nella nota - non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Per fare un esempio, un produttore di vino pregiato che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il semplice valore dell’uva". A questi problemi si aggiunge l'emergenza PSA, che sottolinea Coldiretti, i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale rischiano di diffondere nelle campagne.
Oltre ai danni sui campi si contano anche 170 incidenti stradali con morti e feriti causati nel 2023 dall’impatto con cinghiali e altri animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente.