La Lega ha chiesto la riapertura della caccia allo stambecco nella regione alpina della Valle d'Aosta. E' questo infatti l'argomento di una mozione proposta alla Giunta regionale con l'obbiettivo di gestire la specie, che si trova in buono stato di conservazione e sta proliferando sulle montagne valdostane al punto da richiedere un intervento di gestione venatoria.
La mozione, primo firmatario Christian Ganis, si basa sulle osservazioni fornite dalla bozza del Piano regionale faunistico venatorio del Comitato regionale per la gestione venatoria, che esprime un parere favorevole alla gestione venatoria dello stambecco, considerando la popolazione e l'omogeneità territoriale raggiunte.
Inoltre, la mozione prende in considerazione il "Progetto Stambecco" promosso dall'Unione nazionale cacciatori zona Alpi (Uncza), il quale raccoglie gli studi condotti negli ultimi anni sulla specie. Secondo questo progetto, lo stambecco è ampiamente diffuso sull'arco alpino, con oltre 50 mila individui censiti, di cui 15 mila sul versante italiano, giustificando così la necessità di una gestione venatoria.
La Lega fa riferimento alla direttiva Habitat che permette misure di gestione nonostante non sia inserita nell'elenco delle specie cacciabili del nostro Paese. La Provincia di Bolzano ha già avviato da alcuni anni la caccia allo stambecco attuando uno specifico piano di gestione.