L'ex capogruppo del Popolo delle Liberta' Fabrizio Cicchitto in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ricorda come unico neo fra Putin e Berlusconi una battuta di caccia al capriolo.
Nonostante tutte le ombre che caratterizzano la decennale presidenza del leader russo, Cicchitto ricorda come Berlusconi sia rimasto sempre schierato dalla parte di Vladimir Putin e che la sola e unica volta in cui qualcosa tra loro si sia incrinato risale alla partecipazione di Silvio ad una battuta di caccia nei primi anni 2000 in Russia, ospite dello stesso Putin.
Lui, che non aveva mai toccato un fucile, quella volta era stato convinto dal capo del Cremlino ad accompagnarlo in una battuta di caccia al capriolo. Avvistati due esemplari, Putin invitò Berlusconi a mirarne uno e a sparare (ricordiamo, mai toccato un fucile), lui declinò la proposta, alchè Putin sparò e li uccise entrambi. Poi successe qualcosa che scosse profondamente Berlusconi: Putin con un coltello estrasse il cuore di uno dei due caprioli e lo mise su un vassoio di legno, porgendolo alla vista del suo compare, e annunciando che sarebbe stato un pasto eccezionale. Alchè Berlusconi si nascose dietro un albero e vomitò.
L'episodio, racconta Cicchitto, fece vacillare il rapporto, "perché Vladimir - sono le parole di Berlusconi riportate dal politico - mi ha mostrato di sé un’indole violenta che non immaginavo in un uomo così gentile e razionale". Niente di strano, dato che in quegli anni emergeva un inedito Berlusconi animalista, grazie anche alla sua pupilla, Michela Vittoria Brambilla, e alle sue innumerevoli iniziative all'interno di Forza Italia. Quello che lascia sconcertati è che ci sono sempre stati ben altri segnali per considerare Putin, per dirlo con un eufemismo, non proprio una persona mite.
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