L'europarlamentare Pietro Fiocchi, da alcuni giorni nell’occhio del ciclone per un manifesto impropriamente definito “elettorale” in cui, pubblicizzando un incontro rivolto ai cacciatori nell’ambito della campagna per le europee, veniva mostrato con un fucile da caccia, è stato oggetto di un inaspettato clamore, arrivando ad essere citato in tantissimi contesti mediatici.
Queste attenzioni, connotate da un fervore certamente spropositato (alcuni commentatori hanno affermato in tv che non si capisse che quello fosse un fucile da caccia e che trasmetteva un messaggio violento), ha ovviamente innescato campagne d'odio da parte degli animalisti. Alcuni (dalle foto diremmo non più di una decina) tra quelli noti per contestazioni poco civili, si sono presentati all’incontro La caccia che vogliamo, programmato per martedì 7 maggio a Sumirago, in provincia di Varese, per contestare Fiocchi con tanto di megafono e striscioni. Di contro all'evento, secondo la cronaca, c'era una folla di sostenitori.
Nel suo comizio, l'europarlamentare di FdI ha risposto sia ai media, che a quanti lo contestano: “Quello che infastidisce gli animalisti da salotto - ha detto secondo quanto riporta il quotidiano La Prealpina - è che non solo io mi schiero dalla parte della caccia, ma che io ne vada fiero. I media non hanno perso occasione per scagliarsi su di me per una locandina destinata a voi, sapendo che non vi sareste scandalizzati, ma l’obiettivo reale è attaccare tutta la nostra categoria e da questo punto di vista ci definiscono criminali senza sapere che per avere il porto d’armi occorre la fedina penale pulita. Ci chiamano assassini e vanno al supermercato per comprare il petto di pollo”.
“Il cacciatore - ha aggiunto - è amico dell’ambiente perché svolge un’attività utile in momenti di emergenza. Per quel che mi riguarda, il mio slogan ha un significato non negoziabile, andare fino in fondo e presentarsi a testa alta contro chi ci svilisce. Siamo fieri di essere cacciatori: posso sopportare gli attacchi e le minacce di chiunque, ma voglio continuare a rappresentare la voce dei cacciatori in Italia e in Europa. La voce della caccia deve essere forte e chiara e per farlo, ho bisogno di voi: facciamo vedere alla politica la nostra passione e il nostro orgoglio. Facciamogliela vedere e sarò sempre dalla vostra parte”.
Qui l’articolo completo su La Prealpina
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