Dopo lo stop deciso dal Consiglio di Stato alle cacce tradizionali, i cacciatori delle Landes e dei Pirenei Atlantici hanno deciso di reagire sospendendo dal primo giugno la caccia collettiva al cinghiale "fino a nuovo avviso" e ogni collaborazione con i servizi statali in materia di monitoraggio sanitario della fauna selvatica.
La decisione è stata annunciata durante le assemblee generali delle due Federazioni di Cacciatori a Pontonx sur l'Adour e Pau. "Il Consiglio di Stato ha appena gettato nella spazzatura una parte essenziale della nostra cultura" scrivono, criticando l'amministrazione centrale per la mancanza di determinazione in difesa della caccia nel Sud-Ovest della Francia.
Le federazioni sottolineano che ulteriori azioni sono in fase di considerazione. "In un momento in cui le nostre pratiche secolari sono seriamente minacciate, è tempo di dimostrare che non permetteremo che tali affronti e insulti alle nostre identità rurali passino" affermano. Non arretreranno finchè la richiesta di autorizzare nuovamente la caccia alle allodole con reti e trappole, nel rigoroso rispetto delle normative europee (deroghe), non sarà attuata.
Le Federazioni dei Cacciatori delle Landes e dei Pirenei Atlantici invitano tutti i loro membri e sostenitori a riconoscere l'urgenza e l'importanza della situazione. "La difesa della nostra ruralità deve tradursi in attivismo strutturale," concludono, enfatizzando la necessità di proteggere le culture locali e le tradizioni minacciate dalle recenti decisioni politiche.