Le principali associazioni venatorie abruzzesi (Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e ANUUMigratoristi) in una lettera inviata alla Regione Abruzzo, manifestano la loro forte insoddisfazione rispetto alla bozza di Calendario Venatorio 2024 - 2025, chiedendo un intervento urgente per rivedere i contenuti del documento.
Le associazioni lamentano restrizioni "inutilmente punitive" per i cacciatori abruzzesi, dato che le richieste delle Associazioni Venatorie sono state pressochè ignorate. Le associazioni ritengono inaccettabile la motivazione addotta dalla Regione, secondo cui le scelte effettuate sarebbero tese ad evitare ricorsi al Tar. Hanno ricordato che è compito della Regione deliberare in conformità con le normative vigenti e motivare solidamente le proprie decisioni, piuttosto che evitare il confronto legale.
Addirittura la bozza del calendario venatorio conterrebbe restrizioni superiori a quelle proposte dall'ISPRA, non tenendo conto delle date adottate da altre regioni italiane, che aprono la caccia il 15 settembre e la consentono fino al 31 gennaio per varie specie migratorie. Queste regioni, viene fatto notare, hanno utilizzato motivazioni tecnico-scientifiche che hanno superato i ricorsi animalisti, cosa che l'Abruzzo non ha fatto.
Le associazioni venatorie abruzzesi chiedono al Presidente Marsilio di fermare l'iter procedurale del Calendario Venatorio 2024-2025, di modificarne la bozza in conformità con l'articolo 18 della Legge 157/92 e di avviare un percorso di confronto urgente con le associazioni venatorie locali.