L'associazione belga Hubertus Vereniging Vlaanderen ha condotto un'analisi dettagliata sulle modifiche al piano di caccia nella regione delle Fiandre, rilevando come negli ultimi anni sempre più terreni agricoli e boschivi siano stati inclusi.
Tra il 2018 e il 2024 ben 37.000 ettari si sono aggiunti alle aree di caccia (principalmente boschi, terreni incolti, campi e prati), allo stesso tempo, 35.330 ettari sono stati esclusi, principalmente in aree residenziali. Sebbene la caccia non sia consentita nelle aree residenziali, storicamente questi appezzamenti erano stati inclusi nella redazione originale dei piani di caccia nelle Fiandre, anche se di fatto non venivano utilizzati allo scopo.
Essere inclusi in un piano di caccia offre numerosi vantaggi. Uno dei principali è la possibilità di applicare metodi efficaci per prevenire danni causati dalla fauna selvatica. I cacciatori, su richiesta dei proprietari terrieri, possono esercitare la caccia al cinghiale, al coniglio con il furetto, utilizzare trappole per volpi e corvidi, praticare la caccia alla piccola selvaggina, raccogliere uova di oca ed esercitare la caccia di selezione al capriolo.
I cacciatori qui vengono percepiti come esperti di gestione faunistica, offrendo competenze in ambiti variegati. Come la prevenzione dei danni causati dalle martore, la creazione di fasce di coltivazione e piantagioni di siepi, e l'installazione di nidi artificiali per diverse specie di uccelli.
Il governo ha un ruolo significativo nella gestione delle aree di caccia, includendo le proprie terre nei piani di caccia su larga scala. La richiesta di inclusione viene spesso dagli stessi proprietari. La Hubertus Vereniging Vlaanderen mette a disposizione i piani di caccia sul proprio sito web. I cittadini possono verificare se le loro proprietà sono incluse e, se desiderano beneficiare dei vantaggi offerti dalle aree di caccia, possono richiedere l'inclusione attraverso il sito stesso.
Stiamo parlando di un paese che promuove a pieni voti questa disciplina. Un recente sondaggio in Belgio ha infatti evidenziato come il 77% dei cittadini si dichiara neutrale o solidale nei confronti dei cacciatori, purché la caccia venga praticata legalmente e nel quadro normativo. Un dato che evidenzia come, se a conoscenza dei regolamenti e dei limiti imposti, l'attività venatoria sia ampiamente accettata dalla popolazione.