In una nota, il Presidente dell'Associazione Nazionale Libera Caccia, Paolo Sparvoli, definisce "isterismi ideologici" le recenti esternazioni contro la caccia da parte di Alleanza Verdi e Sinistra, che, secondo il numero uno di Anlc, "non solo non hanno alcun fondamento scientifico ma sono, come al solito, basate sui luoghi comuni, frasi fatte e titoloni ad effetto".
Indicando quello del Ministro Lollobrigida e del Governo, come un approccio pragmatico e scientifico alle enormi e complesse questioni ambientali e faunistiche, Sparvoli, porta in evidenza le conseguenze di decenni di gestione da parte di governi nei quali erano preponderanti componenti animaliste e anticaccia "costosissimi carrozzoni burocratici nei quali era proibito parlare di gestione". Ovvero: "una lunghissima serie di procedure di infrazione comunitaria aperte a carico del nostro Paese, la maggior parte delle quali non certo a carico della gestione venatoria, e le cosiddette aree protette trasformate nel regno incontrastato delle specie opportuniste e problematiche".
Secondo Sparvoli, in particolare le recenti dichiarazioni dell’opposizione, che accusano il governo di voler deregolamentare la legge 157 del '92 e permettere il controllo della fauna selvatica in aree protette, dimostrano una mancanza di comprensione delle vere esigenze di gestione ambientale.
"Anche di fronte alla minaccia reale e tragica della diffusione della Peste Suina Africana - scrive Sparvoli - , questi “illuminati” politici antepongono la conquista di una manciata di voti ai veri interessi dell’ambiente e della fauna selvatica, parlando a vanvera di “utilizzo di metodi alternativi e più ecologici per i piani di controllo, precedentemente presenti, obbligando quindi implicitamente all’abbattimento o alla cattura degli esemplari”.
"Gli agricoltori, gli allevatori e i cittadini - chiude il Presidente Anlc - hanno però ormai capito che le chiacchiere vuote di un animalismo sempre più intollerante hanno portato il nostro Paese sull’orlo di un baratro ambientale e faunistico che può e deve essere evitato solo grazie ad una vera gestione tecnico-scientifica di tutte le problematiche ambientali, agricole e zootecniche".