In Spagna l'estromissione dei cacciatori dalla gestione del territorio di quello che è poi diventato il Parco Nazionale Cabañeros, si è tradotta in una totale incuria e nel degrado dell'area, oggi in stato di abbandono.
Per questo motivo una costituita associazione delle parti interessate ha presentato una denuncia alla Commissione europea in seguito ai danni ecologici significativi alla fauna e alla flora subiti dal parco nazionale a seguito dell'introduzione del divieto di caccia. L'assenza di una corretta gestione degli ungulati, in particolare, ha causando problemi all'intero ecosistema.
Sono passate tre stagioni venatorie nell’assenza totale di un piano di gestione delle popolazioni di ungulati in questa importante area protetta, il che ha causato la trasmissione di malattie tra gli ungulati, la riduzione della quantità del cibo a disposizione della fauna e la conseguente sofferenza di altre specie coinvolte. La situazione ha colpito in particolare specie come l’aquila imperiale e la lince iberica, i cui habitat sono stati gravemente compromessi, limitando le loro opportunità di cibo e riparo.
Prima che emergessero i problemi - commenta la FACE in una nota - , la caccia rappresentava un forte incentivo a sostenere il mantenimento degli habitat e delle specie nel parco. La Real Federazione Spagnola della Caccia (RFEC), sostiene attivamente le azioni intraprese dall'Associazione e sta spingendo per una risoluzione per garantire il ritorno alla gestione della caccia.