La consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) ha invitato la Regione Emilia Romagna a escludere la caccia alla volpe dal calendario venatorio 2024-2025 e valutare se cancellare del tutto ogni abbattimento, compresi quelli statuiti dal Piano di controllo regionale della specie, approvato a febbraio scorso.
"L’uccisione in un ventennio di oltre 60mila esemplari di Volpe - argomenta la consigliera - è un’inutile strage e non trova ragioni convincenti. Mentre, infatti, i danni arrecati dalla volpe sono sostanzialmente minimi, quando non inesistenti, e comunque non stimati quantitativamente, al contrario i danni all’ecosistema derivanti dal venir meno di una specie che svolge una preziosa attività regolatoria nei confronti di altre specie animali, sono conclamati”.
La consigliera, inoltre, chiede di “ripensare completamente il Piano di controllo della volpe in Emilia-Romagna, di cui alla delibera della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna del 5 gennaio 2024, n. 196, ultimo dei Piani di controllo che hanno prodotto, dal 2007 al 2023, l’uccisione di 41.089 esemplari di volpe, con una media annua di 2.417 volpi uccise".
I danni minimi citati dalla consigliera sono quelli agli animali da cortile, in continua decrescita, vuoi per le misure a protezione dai pollai, vuoi perchè di piccoli allevatori amatoriali ce ne sono sempre meno. Se l'impatto della volpe sulle predazioni è in calo (anche se probabilmente sottostimato per quanto riguarda la piccola selvaggina), è proprio perchè c'è una gestione faunistico - venatoria su base scientifica.