Sul Calendario Venatorio del Veneto, fresco di pubblicazione, intervengono in una nota Acr, Confavi, Acv e Italcaccia evidenziando la loro insoddisfazione per la "drastica riduzione delle giornate di preapertura", "la contestuale riduzione della cacciabilità per la tortora selvatica", oltre a "ingiustificate ulteriori restrizioni per la caccia al colombaccio".
Le associazioni mal sopportano anche la tabella che sintetizza l'utilizzabilità delle due giornate integrative per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria, "prevedendo - sottolineano - che questa opportunità, prevista dalle normative vigenti, possa essere usufruita solo per chi caccia gli acquatici ed i turdidi, escludendo tutte le altre specie cacciabili" scrivono i dirigenti Sergio Berlato (ACR), Giulia Sottoriva (Confavi), Umberto Venturini (Acv), Gianni Garbujo (Italcaccia Veneto), Gianfranco Vezzaro (Fondazione per la Cultura Rurale).
Secondo i firmatari del comunicato, inoltre, il calendario venatorio si presterebbe a facili ricorsi da parte degli anticaccia. "Rimangono ancora irrisolte le questioni sugli appostamenti ad uso venatorio e sul corretto utilizzo dei nostri richiami vivi" aggiungono".