Negli scorsi giorni l'Onorevole Maria Cristina Caretta (Fratelli d'Italia), Vicepresidente della Commissione Agricoltura a Montecitorio, ha risposto alle recenti dichiarazioni del collega Stefano Vaccari, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Agricoltura e Segretario di Presidenza della Camera. La polemica nasce dalle critiche mosse da Vaccari al governo Meloni riguardo la gestione delle problematiche agricole, in particolare la questione del cinghiale e la gestione delle risorse idriche. In particolare Vaccari ha citato le recenti manifestazioni degli agricoltori per chiedere maggior concretezza nelle operazioni di contenimento dei cinghiali e ha criticato il governo per la sua incapacità di coordinare le attività conseguenti alle norme approvate.
Caretta ha accusato Vaccari e la sinistra di ignoranza e pretestuosità, sottolineando che il governo Meloni ha messo l'agricoltura al centro della sua azione politica, invertendo la rotta rispetto ai precedenti governi. Secondo Caretta, le accuse di Vaccari, che sostenevano che il governo fosse al servizio di "grandi interessi e dei petrolieri", dimostrano una totale mancanza di comprensione del settore agricolo e degli sforzi del governo attuale.
"Fin dal primo giorno di governo, il Presidente Meloni e il ministro Lollobrigida hanno annunciato e dato seguito a una linea chiara in materia di agricoltura," ha dichiarato Caretta, aggiungendo che il governo ha lavorato per negoziare una nuova linea con Bruxelles che riporti l'agricoltura nel ruolo che le compete. Caretta ha anche evidenziato che le proteste degli agricoltori erano dirette verso i burocrati europei, non verso il governo italiano, e ha difeso l'operato del governo nella gestione della peste suina africana (PSA) e nella protezione delle coltivazioni e degli allevamenti suinicoli.
"Le proposte di legge incardinate in Commissione Agricoltura aspettano da tempo i pareri del governo che guarda caso non arrivano mai," ha aggiunto Vaccari, accusando Caretta di assecondare tali scelte.