Pietro Fiocchi, europarlamentare di Fratelli d'Italia, tirato in causa da tanti commentatori sui social, interviene sulla vicenda del ritiro degli emendamenti sulla caccia in Senato.
"I recenti esiti del Decreto Legge Agricoltura, culminati con il ritiro o la formulazione del parere contrario del Governo su alcuni emendamenti alla Legge 157/92 - dichiara -, confermano quanto detto più volte durante la campagna elettorale per le Europee: una modifica della legge quadro così concepita aveva poche possibilità tecniche e procedurali di andare avanti. Tuttavia, molti si sono indignati o offesi, incapaci di accettare la verità, per quanto amara".
Secondo Fiocchi, per ottenere risultati occorre cercare il momento opportuno e la giusta maggioranza per mandare avanti un provvedimento senza ostacoli. "In questo caso - spiega - , purtroppo, non è accaduto, e non poteva accadere sotto elezioni con tensioni tra i partiti. Un percorso riformatore della Legge 157/1992 avrebbe dovuto essere condotto diversamente, senza prove muscolari pre-elettorali. Capisco il disappunto dei cacciatori per le dinamiche politiche innescate dal DDL Bruzzone e dal DL Agricoltura, ma dovrebbero chiederne conto a chi, per ottenere il loro voto, ha assicurato una riforma come già portata a casa".
Nel video postato sui social, Fiocchi, critica direttamente l'On. Bruzzone: "vi ha illuso che avrebbe fatto qualcosa di grandissimo e invece si sapeva benissimo fin dall'inizio che non sarebbe andato da nessuna parte. Adesso la situazione non è persa del tutto. Lasciamo calmare le acque, torniamo a lavorare tutti assieme a costruire di nuovo una forte maggioranza in modo che si possa andare in direzione della modifica del 157 senza correre rischi di un peggioramento".
"Ricordo agli amici cacciatori che è la Caccia a dover vincere, non abbiamo bisogno di supereroi ma di un lavoro coordinato tra governo ed esponenti della maggioranza. Se perdiamo la battaglia culturale sulla Caccia, nessuna modifica della legge 157 potrà tenerci a galla. Continuerò a battermi, con coraggio e realismo" chiude Fiocchi.