Riceviamo e pubblichiamo:
No deciso dell’Associazione all’obbligo di segnare i capi subito dopo l’abbattimento, certezze per lo storno ma anche verifica delle norme per prelievi in deroga non limitati alla casistica dei danni, garanzie che i soldi della caccia restino alla caccia condizioni per dare sbocco al confronto in corso sulla nuova legge.
Presa d’atto dei progressi compiuti, ma ferma sottolineatura delle questioni ancora da risolvere, la valutazione che il Consiglio regionale della Federcaccia, nella sua riunione del 30 luglio, ha espresso sul lavoro avviato per dare sbocco normativo alle proposte emerse dalla Conferenza regionale sulla caccia.
Nel testo, che la Giunta sottoporrà all’esame del Consiglio regionale, prende forma il principio che tutto il territorio regionale è soggetto a pianificazione faunistico venatoria, comprese dunque le aree protette e tutti gli istituti faunistici presenti nel territorio, secondo tempi e modalità dettati dalle esigenze stesse della gestione; nascerà un Osservatorio regionale per la fauna e l’attività venatoria, una Commissione consultiva regionale di supporto alla giunta regionale e verrà istituito il Coordinamento regionale degli Atc.
Il Consiglio regionale di Federcaccia conferma invece la netta contrarietà all’obbligo di segnare la selvaggina migratoria subito dopo l’abbattimento. Federcaccia ritiene infatti che la norma non abbia niente a che fare con la tutela della fauna, con la funzione di statistica e di corretto controllo del prelievo assegnata ai tesserini; una trappola insomma per i cacciatori destinata a divenire fonte di inutili e dannosi contenziosi.
Federcaccia Toscana riafferma inoltre che i soldi dei cacciatori devono tornare tutti alla caccia ed alla gestione: un appello al reinserimento dell’articolo 50 nel nuovo testo e ad iniziative concrete, politiche e se necessario legali, della regione per il recupero del 50% delle tasse di concessione governativa.
Infine, le deroghe. Ferma la prioritaria esigenza di consentire fin dalla preapertura il prelievo dello storno, Federcaccia Toscana chiede la verifica di tutte le possibilità date dalle norme europee, nazionali e regionali – e l’assunzione di tutte le iniziative adeguate – per prelievi in deroga non limitati alla casistica dei danni e che potrebbero, in base all’art. 9 lettera c) della Direttiva 409/79 e come avviene in altre regioni, allargare il novero delle specie interessate.
Firenze 31 luglio 2009
FEDERCACCIA TOSCANA