A seguito di un incontro che ha fatto il punto sulle azioni di contenimento della Peste Suina con le Province, la Regione Emilia-Romagna annuncia le novità in vista sulle azioni in campo.
Anzitutto viene annunciata l'assegnazione di una prima tranche dei due milioni di euro già stanziati a dicembre 2022 al servizio di depopolamento dei cinghiali tramite operatori esperti. Le prime attività saranno avviate a giorni nelle province di Piacenza e Parma coordinate dai Got locali. È inoltre stato istituito la scorsa settimane il Gruppo operativo territoriale di Bologna.
L’assessore ha poi illustrato le recenti modifiche del Decreto-legge Agricoltura, che hanno recepito alcune richieste portate avanti dalle Regioni, tra cui l’Emilia-Romagna. “Le proposte avanzate per avere una maggiore incisività di azione- spiega Mammi- sono state accolte, ci aspettiamo pertanto che ora si possano aumentare gli sforzi per ottenere risultati maggiori sia nelle attività di controllo che durante l’attività venatoria. Allo stato attuale abbiamo due priorità assolute: evitare che l’area epidemica si estenda ed impedire che il virus entri in contatto con gli allevamenti, per farlo serve la collaborazione di tutti gli organi istituzionali di ogni livello. Come concordato nel corso dell’incontro i prossimi giorni invieremo la sintesi di quanto discusso al Governo e al Commissario, chiedendo inoltre che siano individuate risorse aggiuntive per le aziende che già da ora sperimentano difficoltà a causa della diffusione del virus”.
Si tratta, in dettaglio, dell’allungamento di un mese dei tempi per la caccia collettiva al cinghiale, che sarà possibile a partire dal mese di ottobre fino al 31 gennaio. Poi l’ampliamento fino a mezzanotte dell’attività di selezione con utilizzo dei visori, anticipata nelle attività consentite nel calendario venatorio regionale, e i maggiori poteri al Commissario straordinario per la Peste suina africana, ad esempio con la possibilità di agire al di fuori delle zone di restrizione per la posa di recinzioni e barriere.