“Mi pare che la Regione Toscana continui a perseguire delle politiche che penalizzano oltremisura l’attività venatoria” Così interviene Sisto Dati, Consigliere provinciale (Lucca) e vicepresidente nazionale di Libera Caccia- sull'ultima riunione della Regione con le associazioni venatorie.
Due in particolare gli aspetti criticati dal consigliere ”Il primo riguarda una posizione veramente sbagliata nell’ambito della gestione della specie , in particolare per il piano di abbattimento dei cinghiali” dice il consigliere. “Questi animali – spiega poi - stanno proliferando e causando danni che alla luce delle normative vigenti non è nemmeno chiaro chi debba poi provvedere alla rifusione degli stessi. Perché i cittadini devono pagare i danni dei cinghiali , nel raggio previsto dei 200 metri dalla riserva di caccia, anche se hanno ottemperato ai dettami della gestione della specie?” si chiede Dati.
Per quanto riguarda il secondo aspetto “che va a svantaggio della serena attività dei cacciatori toscani è quello – dice - legato alla timbratura del tesserino venatorio per le specie migratorie. Da una timbratura quotidiana si dovrebbe passare a due con complicazioni enormi”.
Secondo Dati la Regione dimostra di “diffidare dei cacciatori”appesantendo una serie di adempimenti burocratici già complicati.
“Su questi argomenti – conclude il consigliere provinciale - mobiliteremo i nostri associati e anche il resto dei cacciatori toscani. Vogliamo poter cacciare senza altri ostacoli , visto che da tempo , in tutti i modi , si vuole penalizzare la libera caccia dei cittadini toscani”.