Durante un incontro tenutosi a Venezia il 6 settembre 2024, le associazioni venatorie venete Acr, Acv, Confavi, Italcaccia e Fcr hanno illustrato le modifiche legislative richieste alla Giunta.
Modifiche agli appostamenti venatori: è stata richiesta un'integrazione alla Legge regionale 50/93 per consentire modifiche temporanee ai siti di appostamento senza alterare permanentemente lo stato dei luoghi, come lo sfalcio dell’erba o la potatura degli alberi utilizzati per gli appostamenti.
Annotazione dei capi abbattuti: le associazioni propongono che l’annotazione dei capi abbattuti sul tesserino venatorio possa avvenire subito dopo l’abbattimento e l’incarnieramento, snellendo così le procedure attualmente in vigore.
Detenzione dei richiami vivi: si richiede una legge regionale che legittimi la detenzione dei richiami vivi tramite autodichiarazione dei cacciatori e l’emissione di un nuovo anello inamovibile, garantendo così la conformità degli uccelli da richiamo alle norme.
Calendario venatorio 2024/2025: il calendario attuale è stato criticato per la mancanza di consultazione con tutte le associazioni venatorie del Veneto, rendendolo vulnerabile a possibili ricorsi da parte delle associazioni ambientaliste. Le associazioni venatorie auspicano un dialogo più ampio con la Giunta regionale per prevenire impugnazioni al TAR e limitare eventuali riduzioni del calendario venatorio.
Le proposte sono state firmate dai rappresentanti delle associazioni di cui sopra, tra cui l'On. Sergio Berlato, Giulia Sottoriva, Umberto Venturini, Gianni Garbujo e Gianfranco Vezzaro. Le associazioni sperano che la Giunta e il Consiglio regionale accolgano queste richieste per migliorare la gestione della caccia in Veneto.