Il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna denunciando la mancata applicazione delle recenti modifiche alla legge nazionale sulla caccia (L.157/92) che prevedono l’estensione del periodo di caccia al cinghiale da tre a quattro mesi, come già recepito da altre Regioni, tra cui Lombardia e Toscana.
“In Emilia-Romagna, a causa delle dimissioni anticipate del governatore Bonaccini e della frettolosa approvazione del calendario venatorio 2024-2025, non si è tenuto conto delle recenti modifiche alla normativa nazionale – attacca Bargi -: questo penalizza i cacciatori della nostra Regione, che vedono ridotto il periodo di caccia al cinghiale rispetto a quanto previsto a livello nazionale”.
Nell’atto ispettivo, Bargi sottolinea come l’emergenza peste suina africana renda ancora più urgente facilitare l’attività delle squadre di caccia. “La diffusione della peste suina africana rappresenta una minaccia gravissima per il comparto agricolo e zootecnico. In un contesto del genere, risulta incomprensibile che la nostra Regione non agevoli l’operato dei cacciatori, che sono uno strumento fondamentale per il contenimento della popolazione di cinghiali, principale vettore di questa malattia” ribadisce il leghista.
Nella sua interrogazione, poi, chiede alla Giunta regionale “se siano a conoscenza di questa discrepanza e per quali ragioni non abbiano adeguato il calendario venatorio 2024-2025 alle nuove disposizioni di legge, come fatto prontamente da altre Regioni italiane”. Inoltre, il consigliere sollecita “l’attivazione immediata delle misure necessarie per consentire ai cacciatori emiliano-romagnoli di usufruire dell’intero periodo di caccia al cinghiale di quattro mesi, così come previsto dalle modifiche alla legge”.
“Chiediamo alla Regione un adeguamento tempestivo, affinché i nostri cacciatori non vengano penalizzati ulteriormente – ribadisce il leghista, sottolineando come, “oltre alla caccia al cinghiale, la Regione Lombardia abbia già previsto la caccia di selezione agli ungulati anche in presenza di neve, un altro aspetto assente nel calendario dell’Emilia-Romagna”.
Con la presentazione di questo atto ispettivo, Bargi “intende garantire che i diritti dei cacciatori emiliano-romagnoli siano rispettati e che la Regione si allinei quanto prima alle nuove disposizioni legislative”.