La Giunta Regionale dell’Umbria ha approvato il "Disciplinare per la filiera delle carni di ungulati prelevati in regime di controllo". Un provvedimento che si inserisce nell’ambito del Piano Straordinario per la gestione della fauna selvatica, adottato dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dell’Agricoltura nel 2023, con l’obiettivo di controllare e valorizzare le risorse naturali del territorio, in particolare attraverso la creazione di una filiera regionale dedicata alle carni di selvaggina, a partire dal cinghiale.
Il disciplinare approvato regola il funzionamento della filiera, coinvolgendo diversi attori: gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC), gli operatori di controllo e i gestori dei centri di raccolta. L'ATC sarà destinatario degli introiti derivanti dalla cessione dei capi abbattuti, risorse che saranno utilizzate per l’indennizzo dei danni agricoli e per le attività di prevenzione. Ulteriori approfondimenti tecnici e modifiche saranno gestiti dai competenti uffici regionali.
“Attraverso la filiera, non solo valorizziamo un prodotto locale, ma creiamo anche un modello di sviluppo integrato che coinvolge le attività venatorie, i produttori agricoli e gli operatori della lavorazione delle carni” sottolinea L’assessore Roberto Morroni.
Questa iniziativa segna un importante traguardo per la tutela ambientale e la valorizzazione delle risorse locali, rafforzando il legame tra gestione faunistica e sviluppo sostenibile del territorio umbro.
L’assessore Roberto Morroni sottolinea inoltre, esprimendo la propria soddisfazione: “Si tratta di un progetto strategico per l’Umbria, che non solo consente di affrontare l'emergenza legata alla proliferazione degli ungulati, ma trasforma un problema in un’opportunità economica, in grado di sostenere il territorio e le sue risorse agricole”.