Il Tar della Basilicata ha accolto in parte il ricorso presentato dalle associazioni Lipu, Lndc e Wwf contro il Calendario Venatorio 2024 - 2025, ordinando l'anticipo della chiusura della caccia ai turdidi (tordo bottaccio, tordo sassello e cesena) al 9 gennaio (ovvero come richiesto da Ispra), anzichè fino al 30 gennaio 2025.
Le associazioni si sono richiamate al principio di precauzione, evidenziando che la decisione regionale si discostava dai pareri scientifici dell'ISPRA, non giustificando adeguatamente. Cosa riconosciuta dai giudici, secondo i quali le motivazioni inserite in calendario non sarebbero sufficienti. In presenza di incertezze scientifiche, secondo il Tar, la Regione avrebbe dovuto seguire il principio di precauzione.
La Regione Basilicata è stata condannata anche a pagare le spese legali, quantificate in 2.000 euro.