A margine della Fiera dell’Agricoltura di Montichiari, Fidc Brescia interviene criticando l'attuale gestione degli abbattimenti dei cinghiali, misura sulla quale, è stato ricordato anche dal Commissario per la PSA Filippini, si punta per ridurre e limitare i contagi.
L'associazione ritiene non sufficienti i contingenti di abbattimento e chiede una revisione dei piani di controllo, sottolineando come, fino a poco tempo fa, le richieste degli enti gestori per l'abbattimento di cinghiali sono state frequentemente ridotte nei numeri, nonostante la crescente minaccia rappresentata dalla PSA.
"Non si può pensare di tutelare l’ambiente e la fauna con ideologie che richiamano a immagini di fantasia come quelle di 'Bambi'. La gestione della fauna è un compito complesso, che richiede l’impegno attivo dei cacciatori, i quali sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale in quanto ‘guardiani’ della natura", ha dichiarato Federcaccia Brescia, ricordando come si sia arrivati recentemente a bloccare il piano di abbattimenti di 600 cervi in Abruzzo che era stato voluto dall'ente Parco, non certo dai cacciatori.
L'associazione ha poi ribadito che, sebbene il ruolo dei cacciatori sia spesso ignorato, la loro attività di monitoraggio e prelievo di selvaggina è cruciale per prevenire e gestire le emergenze sanitarie, come la PSA, la Lingua Blu e l’Aviaria.