Il Consiglio di Stato, con ordinanza emessa il 5 dicembre 2024, ha respinto l’istanza cautelare presentata dalle associazioni animaliste Lac, Wwf, Lipu e Lav contro il calendario venatorio 2024 - 2025 della Lombardia.
Il ricorso contestava in particolare le date di chiusura della caccia per alcune specie di avifauna migratoria (turdidi, acquatici e beccaccia), i limiti giornalieri e stagionali al carniere e l’apertura anticipata della stagione venatoria, ritenute in contrasto con le raccomandazioni di Ispra e con i principi costituzionali di tutela degli animali sanciti dall’articolo 9 della Costituzione, appellandosi al quale le associazioni hanno chiesto un approccio precauzionale.
Nell’ordinanza, il Consiglio di Stato ha ribadito che i pareri obbligatori ma non vincolanti di ISPRA e del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, sono stati adeguatamente valutati e che le date e i limiti stabiliti dalla Regione sono compatibili con la normativa nazionale ed europea, anche considerando il bilanciamento tra tutela della fauna e attività venatoria. Insomma l'istruttoria regionale è stata giudicata adeguata dal Consiglio di Stato, che non ha ravvisato elementi di pericolo imminente per il patrimonio faunistico.