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Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari


martedì 10 dicembre 2024
    
Fondazione UNA
 
Riceviamo e pubblichiamo:
 
 
DIRITTI E BIODIVERSITÁ: FONDAZIONE UNA GUIDA UN CONFRONTO TRASVERSALE TRA COSTITUZIONALISTI E PARLAMENTARI

Esperti costituzionalisti e istituzioni in dialogo per un’interpretazione sistemica dei diritti ambientali e animali 


Roma, 9 dicembre 2024 – Si è concluso il secondo tavolo di lavoro promosso da Fondazione UNA – Uomo, Natura, Ambiente sulle corrette modalità d’interpretazione dell’articolo 9 della Costituzione e dei principi in esso enunciati.

L’incontro ha subito generato una proposta per l’istituzione di un intergruppo parlamentare sull’articolo 9 e la gestione della fauna selvatica ed è stato immediatamente seguito dal respingimento da parte del Consiglio di Stato dei ricorsi presentati da alcune realtà anticaccia in seguito alle sentenze emesse dal TAR delle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna. Queste sentenze riguardavano la sospensione dei calendari venatori e la presunta incompatibilità della caccia con l’Articolo 9 della Costituzione. Il provvedimento rappresenta un segno inequivocabile della correttezza delle tesi equilibrate e di buon senso emerse nel corso del seminario.

Il convegno si è concentrato sulla disamina degli strumenti necessari per un’applicazione chiara, trasparente e oggettiva delle leggi sulla tutela della biodiversità in Italia e ha visto la partecipazione attiva dei principali decisori politici interessati, insieme a rappresentanti istituzionali, del mondo associativo e ad alcuni dei maggiori esperti costituzionalisti.

Gli onorevoli intervenuti hanno concordato sull’importanza di un bilanciamento tra norme di rango differente, mantenendo un approccio pluralista aperto al dialogo, che non sottovaluti la necessità della gestione della fauna selvatica, anche in ottica di tutela delle comunità locali e della biodiversità. Inoltre, la natura trasversale della polarizzazione pubblica in atto su questo tema è stata identificata come opportunità per l’inserimento nel dibattito di una narrativa oggettiva, consapevole e responsabile.

I lavori, hanno da subito messo in luce la necessità di un’interpretazione sistemica dei principi fondamentali enunciati nel testo costituzionale. Come ha sottolineato Francesco De Leonardis, Prof. Ord. Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Roma Tre e Presidente dell’Associazione Italiana di Diritto dell’Ambiente (AIDAMBIENTE) “l’articolo 9 della Costituzione italiana è da considerare, nella sua totalità, immerso all’interno del sistema dei principi fondamentali del nostro ordinamento. Quando ci si interroga sul posto degli animali nella Costituzione, non ci si può dunque esimere dall’attuare un’analisi sistemica dei diritti, alla quale si accosta l’uomo come perno dell’impalcatura costituzionale. Se quindi è vero che il riferimento agli animali è entrato all’interno del testo costituzionale, è anche vero che il principio della loro tutela non va inteso in senso individualistico, bensì in senso funzionale agli interessi dell’intero sistema preso in analisi”.

La necessità di un’interpretazione dei principi che tenga conto del loro contesto di riferimento, si lega naturalmente a un altro tema affrontato, ovvero il principio di bilanciamento tra i diversi interessi sulla tutela della biodiversità e di come il rimando ad esso sia esplicito all’interno dello stesso articolo 9 della Costituzione.

“L’articolo 9 protegge l’ambiente rinviando al legislatore modi e forme di tutela. Lo stesso modello di scrittura dell’articolo costituzionale ci fa comprendere come con esso non si è dinnanzi a una forma diretta di precettività. Questa è la dimostrazione di come i valori costituzionali vadano sempre bilanciati attraverso la figura del legislatore che interviene in maniera responsabile e ponderata” Alfonso Celotto, Prof. Ord. Diritto Costituzionale, Università degli Studi di Roma Tre “Quella dell’articolo 9 è un’occasione per bilanciare gli interessi tra le varie forme di tutela della biodiversità, di cui l’attività venatoria rappresenta una parte fondamentale”.

Il confronto ha inoltre evidenziato come questo equilibrio trovi riscontro anche all’interno del diritto europeo. Angelo Lalli, Prof. Ass. Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Roma La Sapienza e Direttore del Master di II livello in Diritto dell’Ambiente ha precisato come “l’equilibrio stabilito dal diritto europeo è forgiato sul bilanciamento tra diversi interessi. L’interesse per la tutela del diritto dell’animale va dunque bilanciato con i tanti altri esistenti, come già evidenziato dall’articolo 13 del TFUE e da alcune sentenze della Corte di Giustizia europea. La stessa attività venatoria viene considerata dall’ordinamento europeo come fondamentale per il mantenimento degli equilibri faunistici e biologici ed è dunque imprescindibile una sua legittimità a livello nazionale, avendo il diritto europeo il primato assoluto su quello degli Stati Membri”.

La conclusione dei lavori è stata accompagnata da Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA e ha visto tutti i partecipanti garantire un impegno trasversale per portare avanti le istanze di una visione comune basata su una gestione virtuosa della fauna selvatica, scevra da pratiche dannose ed estremismi specisti.

“Da sempre Fondazione UNA porta avanti le sue battaglie basandosi su criteri scientifici e un approccio multidisciplinare. Anche in questo caso, il nostro obiettivo è di creare una convergenza tra interessi e visioni, eliminando ogni estremismo. Siamo qui oggi a rinnovare il nostro impegno per favorire un dialogo parlamentare trasversale sul tema dell’art. 9 della Costituzione, basato su fondamenti oggettivi, pronto ad accogliere un bilanciamento tra i diversi interessi in campo, sapendo che in Italia esiste già una legge a protezione della fauna selvatica, la 157 del ‘92”, Maurizio Zipponi, Presidente di Fondazione UNA.
 
 
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16 commenti finora...

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

@serpico, l' 842 serve anche per tenere in vita le associazioni venatorie ma SOPRATTUTTO serve agli anti-caccia ed ambientalisti da salotto. Se la caccia fosse una materia privata o semi-privata, costerebbe probabilmente un po' di piu' ma si risolverebbe con un accordo tra proprietari terrieri e cacciatori SENZA che nessun altro faccendiere o politicante di mezzo. Sarebbe tutto piu' semplice e fluido, senza ricorsi senza rotture di scatole. Il proprietario a sua volta paga i diritti di concessione allo Stato.

da Flagg 11/12/2024 19.47

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Serpico chi?

da Valente 11/12/2024 16.57

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Buono Zipponi! Andare leggere chi è, esattamente da dove proviene e chi lo ha messo dove sta. Poi traete le conclusioni.

da Aldo Peruzzi 11/12/2024 15.10

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Ha ragione X sempre . FONDAZIONE UNA , SE LI CONOSCI LI EVITI . Informatevi su chi sono e da dove provengono …. poi ne riparliamo .

da USCITI DALLE PORTE E RIENTRATI DALLE FINESTRE 11/12/2024 13.48

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Mr. Talymann Non credo proprio che il cacciatore italiano se la passi poi così male. Il più squattrinato ogni stagione di caccia mediamente mette in ballo 2/3 mila € perchè non c’è solo il Pda ma anche auto nel suo insieme, vestiario cartucce ,colazioni e pranzi ,l’immancabile secondo/ terzo Atc e qualche puntatina in riserva ecc..ecc.. quindi tonto morti di fame non sono. Poi ci sono alti che la loro vita la passano in riserve dove spesso si arriva a pagare 2/3 mila € per la migratoria e qualche fagiano di voliera fino ad arrivare anche a 10.000€ per cacciare colombacci e anatidi. L’art. 842 è una specchietto per le allodole , serve solo per tenere in vita le ass.ven.. E’ solo un falso problema in quanto se verso i miei 2/3€ ad un agricoltore stai per certo che mi fa svolgere la mia passione senza rotture di c… e la soddisfazione di sparare a qualcosa. Del perché la federcaccia annovera ancora tanti iscritti le risposte sono due 1)Un italiano su tre non capisce ciò che legge. 2) Perchè nella nostra categoria trovano posto uomini mezzomini e cazzabubboli . Anche l’accorpamento delle ass.ven. o la confluenza in un solo soggetto è un falso problema in quanto non conterebbero nulla come adesso. Hanno la pistola scarica e il tragicomico è che l’hanno scaricata loro stessi nel lontano 82. Buone festivit�

da serpico 11/12/2024 12.15

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Purtroppo, se ottenessimo i diritti dei cacciatori europei, la maggior parte di noi si troverebbe in grave difficoltà. Solo in Italia esiste il diritto di accedere ai fondi privati grazie alla licenza di caccia. Quaanto al resto, andando a ben vedere, anche in Francia o in Spagna i cacciatori di un certo genere, i più, non se la passano bene. Mi chiedo anche, perchè dopo la guerra pluridecennale fra le associazioni venatorie, la Federcaccia dispone ancora di più della metà della forza venatoria. Vorrà dire qualcosa, o no? Sarebbe l'ora che le altre associazioni decidessero di confluire. Lo so, qualche dirigente se ne dovrebbe andare a casa, ma ce ne potremmo fare anche una ragione.Per esplicitare il concetto di Nostradamus, le nostre società, quasi tutte ormai, sono passate prevalentemente rurali a prevalentemente industriali e urbane. Il che significa un totale stravolgimento dei valori. In Italia ormai abbiamo più rersidenti in città che in campagna. E quando i metropolitani vengono in campagna non solo odiano chi gli spara da vicino, ma anche le campane e il gallo che canta. Poi c'è la televisione (e ora i social) in mano ai centri di potere economico e finanziario che spingono tutti al consumismo esasperato. Lo vediamo con gli animali, ce n'è più di uno per famiglia, in media ed è un business pazzesco. Costa più un cane "cittadino" che un bambino. Come cacciatori siamo ormai una minoranza culturale, più che numerica. E noi ne soffriamo più di altri perchè abbiamo meno territorio a disposizione e c'è l'art. 842 C.C. che ci crea nemici anche fra i proprietari dei terreni agricoli.

da Mr. Talymann 11/12/2024 11.07

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Mule’ di forza Italia non vota amnistia per le contravvenzioni a chi non si e’ vaccinato!cacciatori,cittadini non date piu’ il voto a forza Italia che pensano di comandare anche sul nostro corpo e sulla nostra vita!

da Marietto 11/12/2024 9.51

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

@Game Over, non hai capito un tubo! L' art.9 e tutte le altre leggine in discussione sugli animali saranno applicabili SOLO agli animali domestici d' affezione. Solo in minima parte (e' cioe' e' vietato il maltrattamento e basta...) a quelli da allevamento. L' elefante ha partorito il topolino!

da Game on 10/12/2024 19.28

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

@Nostradamus hai ragione,tutto è cambiato. Ma il tuo commento a cosa si riferisce in particolare. Dici ma non dici.

da IO 10/12/2024 17.02

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

GLi animali NON sono parte della societa' umana in quanto tale: non pagano le tasse, non hanno leggi e soprattutto NON hanno coscienza di cosa sia la societa' umana. Vanno rispettati come qualunque altra cosa in Natura, ed ovviamente anche qualcosa in piu' per quelli d' affezione, ma NON hanno alcun diritto!

da Flagg 10/12/2024 16.01

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Purtroppo siamo in Italia!! Dove ogni associazione si ricava i propri interessi e poltrone a discapito della caccia nel suo significato !!se siamo in Europa!? Noi cacciatori vogliamo gli stessi diritti dei cacciatori europei!!ma tra poco andrete tutti a zappare la terra!!!!

da Mirko 10/12/2024 15.21

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Non è problema di questo o quel governo. E' il mondo che è cambiato, è la società che è cambiata. Questi qui sotto che commentano, resteranno col cerino in mano. E si sorprenderanno pure! Sono quelli del qui e subito, convinti di vivere nell'Ottocento.

da Nostradamus 10/12/2024 15.18

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Meno male che questo governo di estrema destra cade presto.,

da Cesare 10/12/2024 14.32

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Andate a lavorare

da Maestrale 10/12/2024 13.46

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Tutti questi convegni non servono a nulla. E’ solo questione di tempo e una sentenza vieterà la caccia sulla base dell’art 9 della Costituzione che è stato applaudito anche da Massimo Buconi con un Video su Facebook e sul sito della FEDERCACCIA NAZIONALE

da Game Over 10/12/2024 12.14

Re:Diritti e biodiversità. Fondazione Una: confronto trasversale tra costituzionalisti e parlamentari

Una se la conosci la eviti per sempre.

da X sempre 10/12/2024 11.57