Il Senato ha dato il via libera definitivo alla Legge di Bilancio 2025, che entrerà quindi in vigore il primo gennaio. Con le varie novità, è stata approvata anche la modifica all'articolo 18 della Legge 11 febbraio 1992 che dovrebbe andare a favore delle istanze del mondo venatorio di fronte ai tribunali dei Tar.
In particolare riguardo al passaggio inserito al comma 4: “Il termine di impugnazione dei calendari venatori è di trenta giorni decorrenti dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione”, oltre che nella parte che riconosce le associazioni venatorie riconosciute come parti necessarie del giudizio. Infine si stabilisce che “qualora la domanda cautelare sia accolta e fino alla pubblicazione della sentenza che definisce il merito, l’attività venatoria è consentita nei termini in cui ai commi 1 e 1bis e riacquistano efficacia i limiti di prelievo e gli orari giornalieri fissati da ciascuna regione con l’ultimo calendario venatorio legittimamente applicato”.
Federcaccia commenta favorevolmente queste novità, sottolineando che, pur non rispondendo completamente alle richieste delle associazioni venatorie, le modifiche rappresentano un passo avanti ma anche che rimane la necessità di ulteriori interventi per garantire il regolare svolgimento della stagione venatoria, spesso ostacolata da problematiche burocratiche o strumentali. L'emendamento approvato dunque non costituisce una soluzione definitiva, ma segna un progresso significativo nella direzione di un maggiore equilibrio tra tutela dell’ambiente e pratica venatoria, secondo Fidc.