In una nota Federcaccia Umbria chiarisce la situazione relativa alla caccia a turdidi e beccaccia, a seguito dell’ordinanza emessa il 15 gennaio dalla VI Sezione del Consiglio di Stato.
L’ordinanza accoglie la domanda di sospensione della caccia a queste specie, ma precisa che la recente modifica dell’articolo 18 della legge 157/1992, pur esulando dall’oggetto del ricorso, rimane efficace. Di conseguenza, fino alla sentenza definitiva, la caccia a turdidi e beccaccia può proseguire nel rispetto dei commi 1 e 1-bis dell’articolo 18 della stessa legge. La normativa attuale consente l’attività venatoria in base ai termini previsti dall’ultimo calendario venatorio 2023/2024, che non era stato oggetto di impugnazione.
Questo significa che, in Umbria, la caccia può continuare seguendo le disposizioni vigenti in termini di numeri di capi e orari. Federcaccia Umbra ha voluto rassicurare i propri associati, sottolineando che l’ordinanza non invalida esplicitamente il nuovo articolo 4 dell’articolo 18, limitandosi a dichiararlo fuori dalla valutazione di legittimità degli atti impugnati.
"È importante ribadire che l’attività venatoria può proseguire nelle modalità già stabilite," ha dichiarato il Presidente Regionale Federcaccia Umbra, Nazzareno Desideri. Federcaccia ha colto l’occasione per ringraziare i Presidenti Provinciali Luca Coletti (Perugia) ed Enrico Rifelli (Terni), oltre al Presidente Nazionale Massimo Buconi, per il loro impegno costante nel tutelare gli interessi dei cacciatori umbri e affrontare prontamente eventuali problematiche. Federcaccia ribadisce la propria vicinanza a tutti i cacciatori umbri, impegnandosi a monitorare l’evolversi della situazione e a fornire aggiornamenti tempestivi.