Buone notizie per i cacciatori calabresi: la Procura della Repubblica di Crotone ha disposto la non convalida del sequestro penale nei confronti dei cacciatori accusati nei giorni scorsi di aver esercitato la caccia ai turdidi in violazione delle norme vigenti. Il provvedimento conferma la tesi sostenuta da Federcaccia Calabria, ribadendo la corretta applicabilità della norma introdotta con la Legge di Bilancio, che modifica l’articolo 18 della L.157/92.
Il provvedimento del TAR Calabria, che non poteva essere considerato una fonte normativa autonoma, è stato superato dall’azione della Regione Calabria, legittimata a determinare la chiusura della caccia ai turdidi con un proprio specifico provvedimento. La Regione, infatti, non ha emesso alcun atto contrario alla comunicazione ufficiale pubblicata il 10 gennaio scorso sul portale Agroservizi, i cui effetti restano validi.
La Procura di Crotone ha chiarito che i cacciatori coinvolti non hanno commesso alcun reato, disponendo il dissequestro immediato dei mezzi di caccia e confermando l’assenza di illeciti. Alla luce del decreto della Procura e del rigetto della sospensiva richiesta dalle associazioni ambientaliste/animaliste da parte del Presidente del TAR Calabria, secondo Fidc Calabria è confermato che la caccia ai turdidi può proseguire fino al 30 gennaio 2025.