La Commissione Agricoltura della Camera, martedì 28 gennaio, ha avviato l’esame della proposta di legge C. 2011 Bruzzone, che prevede l’istituzione di un nuovo Istituto per la gestione della fauna (IGF), con l’obiettivo di razionalizzare le competenze in materia di gestione e protezione della fauna selvatica.
La proposta è composta da un solo articolo suddiviso in sette commi e prevede il trasferimento all’IGF delle funzioni attualmente svolte da Ispra in materia di fauna selvatica autoctona e alloctona. L’IGF opererebbe sotto la vigilanza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) e avrebbe compiti di ricerca e consulenza per Stato, Regioni ed enti locali.
Secondo il testo, l’istituzione dell’IGF dovrebbe garantire un approccio più efficace e mirato alla gestione della fauna selvatica, coinvolgendo anche gli agricoltori, che spesso subiscono danni dalle specie in sovrannumero, come nel caso dei cinghiali nel Cilento.
Il testo prevede la definizione delle modalità di funzionamento dell’IGF tramite un decreto del Ministro dell’Agricoltura, d’intesa con i Ministeri dell’Economia e dell’Ambiente e la nomina di un commissario straordinario per gestire la transizione, garantendo la continuità operativa fino alla piena operatività dell’ente. Tutto questo senza previsioni di aumento della spesa pubblica.
Il dibattito in Commissione Agricoltura si è acceso, a cominciare dalle critiche da parte del PD. Stefano Vaccari ha espresso forti perplessità, sostenendo che il provvedimento rischia di smantellare il processo di razionalizzazione che aveva portato alla creazione dell’ISPRA. Ha inoltre suggerito che, invece di istituire un nuovo ente, il Ministero dell’Agricoltura potrebbe semplicemente potenziare un ufficio interno per occuparsi della fauna selvatica.
Alla richiesta di chiarimenti avanzata da Susanna Cherchi (M5S) sulle modalità con cui gli agricoltori dovrebbero partecipare alla gestione della fauna, ha risposto il relatore Attilio Pierro (Lega), spiegando che il coinvolgimento del settore agricolo è essenziale per considerare le esigenze di chi vive e lavora nei territori colpiti dal sovrappopolamento di alcune specie.
Il presidente della Commissione, Mirco Carloni, ha dichiarato conclusa la fase preliminare di esame, rinviando la discussione a una prossima seduta.