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Anche il Presidente Anlc Paolo Sparvoli, in una nota interviene sulla delibera che ha disposto il contenimento della specie colombaccio in Emilia Romagna. In particolare sottolinea "l’assurdità di un prelievo dei colombacci al di fuori dei periodi previsti che coincidono con quelli di nidificazione".
"Provvedimenti che somigliano più a delle comiche finali che ad una gestione faunistica di stampo rigorosamente scientifico", evidenzia. "Un prelievo che - scrive - sarebbe giustificato non certo per selvatici regolarmente cacciabili come il colombaccio, ma per altre specie, soprattutto quelle alloctone e problematiche, che causano danni enormi alla nostra biodiversità. In più, c’è da sottolineare il fatto che, addossando tutte le “colpe” ad una specie cacciabile come il colombaccio, la Regione Emilia-Romagna ha astutamente scaricato il peso dei rimborsi sugli ATC mentre se fossero stato inclusi anche storno e piccioni torraioli, i risarcimenti sarebbero stati a carico della Regione: un furbissimo escamotage, non c’è dubbio!" scrive.
"Invece di continuare a mungere e a tartassare la categoria dei cacciatori, - evidenzia Sparvoli - sarebbe sufficiente – oltre che più semplice ed economico – elevare il numero prelevabile dei colombacci durante la normale stagione venatoria e i risultati sarebbero sicuramente più soddisfacenti. Lo stesso si può dire di altre specie come i piccioni torraioli e gli storni per i quali, da anni, chiediamo di intervenire in maniera seria e concreta ma sempre all’interno del periodo venatorio".
La Libera Caccia aveva già contestato la delibera ad ottobre 2024 ma la questione è stata dibattuta in sede di consulta faunistico venatoria solo il 6 febbraio 2025, "dopo tanti solleciti", evidenzia il Presidente Sparvoli, sottolinando "pressappochismo, impreparazione tecnico-scientifica e soprattutto tanta improvvisazione" da parte della Regione.
Se la Regione non tornerà sui suoi passi "la Libera Caccia prenderà in esame l’organizzazione di una manifestazione pubblica in grado di sensibilizzare non solo i cacciatori ma il mondo agricolo e l’intera comunità regionale" avvisa Sparvoli.