"Dopo tanto silenzio e tanto immobilismo, finalmente qualcosa si muove". E' il commento di Paolo Sparvoli, Presidente dell’Associazione Nazionale Libera Caccia (ANLC), in merito alle recenti novità in ambito faunistico-venatorio, sia sul fronte della gestione del lupo, sia per la revisione dei Key Concepts relativi ad alcune specie di avifauna migratoria.
Sul tema lupo, Sparvoli evidenzia come persino l’ISPRA abbia finalmente riconosciuto la necessità di intervenire, correggendo le proprie stime sulla popolazione del grande carnivoro in Italia. “Dopo il censimento che parlava di soli 3.300 lupi – sottolinea il Presidente di ANLC – ora si ammette che quei numeri erano ottimistici e sommari, visto che si basavano su un’analisi parziale del territorio agro-silvo-pastorale italiano”. Una svolta che, secondo Sparvoli, è stata favorita anche dalla recente decisione del Comitato permanente della Convenzione di Berna, che ha declassato lo stato di protezione del lupo, riconoscendo i problemi legati alla sua gestione. L’ISPRA ha così proposto un prelievo controllato del 3-5% della popolazione, con l’abbattimento di 100-160 esemplari, distribuiti tra le diverse regioni. “Un primo passo – afferma Sparvoli – ma numeri ancora ridicoli se pensiamo che la popolazione reale potrebbe superare i 5.000 lupi. In un Paese densamente popolato come l’Italia, la convivenza con un numero così elevato di grandi carnivori sta diventando insostenibile per allevatori, cittadini e animali domestici”.
Il Presidente di ANLC critica anche la posizione della LAV, che ha definito le quote di abbattimento “un imbroglio” per allevatori e cacciatori. “Ancora una volta – ribatte Sparvoli – si cerca di far passare un prelievo selettivo per uno sterminio di massa, quando invece si tratta di una misura necessaria e limitata”.
Oltre alla questione del lupo, il Presidente di ANLC si sofferma anche sulle modifiche ai Key Concepts, annunciando con favore il posticipo di una decade della data di inizio della migrazione per tordo bottaccio, tordo sassello, cesena e alzavola. “Abbiamo combattuto per anni – ricorda Sparvoli – portando studi e analisi dettagliate attraverso il nostro Ufficio Tecnico-Legislativo, affinché venisse riconosciuta una maggiore uniformità con altri Paesi europei, come la Francia”. Resta però, secondo ANLC, un “neo da correggere” che riguarda la beccaccia, esclusa da questa revisione. “Non possiamo accettare che all'interno della UE ci siano figli e figliastri – afferma Sparvoli – e ci batteremo affinché anche per questa specie vengano aggiornati i dati in modo scientificamente corretto”.
Ora la parola passa alla politica: la Conferenza Stato-Regioni dovrà approvare il Piano d’Azione Nazionale sul Lupo, mentre resta da capire come saranno applicati i nuovi Key Concepts nei Calendari Venatori Regionali. “Forse siamo solo all’inizio – conclude il Presidente di ANLC – ma è evidente che la palude in cui la caccia si è impantanata per anni sta finalmente iniziando a muoversi”.