
Sulla recente decisione di ISPRA di riconoscere le piccole quantità per il prelievo in deroga di fringuelli e storni, interviene l’Onorevole Francesco Bruzzone, Deputato della Lega e da sempre in prima linea sulle tematiche venatorie. Bruzzone invita alla chiarezza, sottolineando che il via libera dell’ISPRA non è frutto di un intervento governativo, bensì dell’azione giudiziaria portata avanti dalla Regione Liguria.
"È necessario fare un po’ di chiarezza, perché sono uscite notizie che meritano alcune puntualizzazioni per rendere la questione più chiara e più vera. Tutto nasce nel 2017, quando la Regione Liguria fece ricorso al TAR contro il diniego di ISPRA sulla concessione delle piccole quantità per il prelievo in deroga. Dopo due anni, nel 2019, il TAR condannò la Regione Liguria, che però si appellò al Consiglio di Stato. Alla fine del 2023, il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Liguria, affermando che ISPRA doveva individuare una piccola quantità prelevabile immediatamente”, spiega Bruzzone.
A seguito della sentenza, la Regione Liguria ha scritto a ISPRA per chiedere ufficialmente la determinazione delle quantità per la stagione venatoria 2025-2026. "ISPRA ha risposto circa due mesi fa, fornendo un'indicazione numerica valida per tutta Italia, perché la Liguria ha svolto un ruolo di regione pilota in questa battaglia", chiarisce il deputato leghista.
Ora il prossimo passo sarà una Conferenza Stato-Regioni, in cui verrà suddivisa tra le regioni interessate la quantità totale di fringuelli e storni autorizzata da ISPRA. "Abbiamo anche la data della convocazione, ma preferisco mantenerla riservata per evitare strumentalizzazioni", precisa Bruzzone, aggiungendo che "non c'è nessuna corsa a prendersi meriti, ma è importante ricordare che questo risultato è frutto del braccio di ferro portato avanti dalla Liguria, anche in sede giudiziaria".
Il deputato della Lega sottolinea che il percorso normativo non è ancora concluso: "Ogni Regione dovrà ora predisporre delibere e atti amministrativi molto articolati, scientificamente supportati e con motivazioni solide. Non basta dire che vogliamo andare a caccia un po’ di più, servono basi tecniche e giuridiche precise”.
Infine, Bruzzone lancia un monito sulla gestione del prelievo in deroga: "Bisogna evitare corse in avanti, perché forzare i tempi potrebbe compromettere l’intero sistema e far saltare la deroga a livello nazionale. Serve attenzione e strategia per garantire un risultato duraturo".