La caccia al lupo iberico sarà di nuovo permessa nel nord della Spagna. Il Congresso dei Deputati ha infatti approvato una riforma che rimuove parzialmente la protezione della specie nelle regioni a nord del fiume Duero (Castiglia e León, Cantabria, Asturie e Galizia).
La decisione, motivata dall’aumento degli attacchi agli allevamenti, pone fine al divieto in vigore dal 2021 e ha suscitato forti polemiche tra ambientalisti e forze politiche. La misura è stata approvata con 174 voti favorevoli da parte del Partito Popolare (PP), Vox, il Partito Nazionalista Basco (PNV) e Unione per la Navarra, mentre 150 deputati del Partito Socialista (PSOE), Sumar, Podemos e BNG si sono opposti. 21 deputati, tra cui rappresentanti di Junts, ERC, Bildu e Coalición Canaria, si sono astenuti.
La modifica è stata introdotta come emendamento alla legge contro lo spreco alimentare, che punta a ridurre la perdita di 1,2 milioni di tonnellate di cibo all’anno. Il PP ha giustificato la misura sostenendo che gli attacchi dei lupi al bestiame comportano la perdita di 4 milioni di chili di carne non più commestibile, contribuendo così allo spreco alimentare.
Un ulteriore emendamento approvato stabilisce che il controllo delle specie predatorie, inclusi i lupi, potrà essere autorizzato in via eccezionale se ritenuto necessario per l’efficienza del sistema produttivo. La decisione ha suscitato forti critiche da parte delle associazioni ambientaliste, tra cui il WWF Spagna, che ha denunciato il rischio di una vera e propria "mattanza di lupi".