Ieri
abbiamo dato notizia di una proposta che sarebbe stata avanzata dall'assessore al Turismo di Finale Ligure
Umberto Luzi in merito alla possibile istallazione di cartelli di avviso per turisti e sportivi nelle prossimità delle zone di caccia. La notizia riportata da un articolo a firma di
Silvia Adreetto del Secolo XIX ha creato scompiglio a Finale Ligure e, riportata su BigHunter ha causato le giuste
tensioni anche tra i cacciatori, preoccupati dell'immagine negativa che può essere associata alla caccia, vista in questo modo come intollerante verso il turismo.
A dimostrazione di come spesso la stampa si scagli contro la caccia a prescindere dalle argomentazioni, abbiamo riportato fedelmente le dichiarazioni, così come apparse sul Secolo XIX al fine di poter ristabilire la realtà dei fatti. Lo facciamo oggi a partire dalla replica dell'Assessore Luzi, che intervenuto con un commento alla notizia, ci fa sapere come sono realmente andate le cose: “All'assemblea organizzata da Associazione Libera caccia, in qualità di assessore al Turismo del Comune di Finale Ligure – scrive -, ho ribadito la contrarietà dell'Amministrazione alla creazione del Parco del Finalese ed ho evidenziato la necessità di apporre, lungo i sentieri, idonea segnaletica multilingue che avvisi i praticanti di bike, trekking o fungaioli della presenza di battute di caccia in determinati periodi dell'anno. Ciò per tutelare sia i cacciatori, sia tutti coloro che frequentano i boschi. Non ho mai dichiarato che intendo vietare il passaggio a nessuno e, comunque, a Finale Ligure vi è piena sintonia tra cacciatori e associazioni sportive, che ho interpellato. Mi pare evidente il pretesto di sollevare un'inesistente polemica a danno delle associazioni venatorie”.
Raggiunto poi telefonicamente Luzi ci spiega meglio la questione: “La giornalista Andreetto non era nemmeno presente alla riunione, le dichiarazioni riportate non sono veritiere, non ho mai detto che i cartelli avrebbero impedito il passaggio nei sentieri, come per altro dichiarato dall'esponente dei Verdi Simona Simonetti, anche lei assente alla riunione”.
Alcuni giornali locali hanno strumentalizzato la notizia con locandine ad effetto come “Boschi riservati alla caccia”, “per vendere più giornali” ci dice l'assessore che poi commenta “anche per gettare fango sui cacciatori e per far passare il messaggio che vogliano prendersi con prepotenza la gestione dei boschi”. L'iniziativa in realtà si inserisce in un'ottica di gestione turistica del tutto lodevole, in cui tutti i soggetti interessati alla gestione del territorio sono stati coinvolti dall'assessore in pieno accordo per sancire una convivenza pacifica e felice. “A Finale avevo incontrato sia i cacciatori che le associazioni che accompagnano i ciclisti nei boschi, che già evitano alcune zone per non intralciare i cacciatori, il tutto in un reciproco rispetto”.