I Verdi, che sappiamo non essere inclini ad una visione prettamente scientifica della gestione faunistica, criticano la particolare attenzione degli ultimi giorni della stampa sulle ragioni di alcuni allevatori che lamentano “gravi danni” per gli attacchi causati dai lupi al proprio bestiame. Un finto problema per i Verdi di Emilia Romagna, secondo cui tali notizie vengono date con “troppa enfasi” riportando alla ribalta la favola del lupo cattivo.
I toni sempliciotti utilizzati dai Verdi per argomentare la propria tesi tirano in ballo la funzione regolamentatrice del lupo come predatore naturale della fauna selvatica che calzerebbe a pennello con la difficile situazione del sovrannumero di cinghiali “purtroppo introdotti a scopo venatorio dai cacciatori” commenta la nota dei Verdi.
Tutto torna quindi. Soprattutto non si comprendono, sempre secondo i Verdi, le lamentele di questi allevatori alleati alla caccia, che si vedono ricompensati delle perdite (e qui i Verdi confessano di aver spulciato tra i dati della Camera di Commercio i prezzi sul mercato di pecore, agnelli e vitelli), “gli indennizzi ricompensano molto bene chi ha subito i danni, tanto da rendere ingiustificato ogni lamento da parte degli allevatori”.
La tesi dei Verdi è infatti che le argomentazioni pro allevatori vogliano far passare il seguente messaggio "incrementiamo la caccia ai cinghiali, le idee dei protezionisti costano care e sono dannose".
Spiace notare come i Verdi utilizzino la questione in maniera del tutto pretestuosa contro l'attività venatoria che con il lupo non ha nulla a che vedere. Spiace che si raggiri ogni questione per puntare il dito contro un unico nemico e demone: la caccia. D'altronde come diceva Leonardo Sciascia l'umanità è formata da uomini, ominicchi e quaquaraquà. Lasciamo ai nostri lettori collocare in queste tre categorie l'ambientalismo dei Verdi italiani. Lasciamo altresì a coloro che sanno di lupi e di allevatori regolamentare il contenzioso.
E se "a pensar male si fa peccato, come diceva il Senatore Andreotti, ma spesso ci si indovina" come conclude lo sfogo dei Verdi, chissà se vale anche per i peccati commessi dall'ambientalismo nostrano degli ultimi trent'anni.