L'Enpa di Savona, che già poche settimane fa si era dichiarata fortemente contraria alla caccia di selezione al capriolo, torna nuovamente alla carica protestando contro quello che chiama “l'ennesimo massacro di animali selvatici” ma questa volta lo fa tirando in ballo le zecche. Secondo Enpa la caccia di selezione aumenterebbe il pericolo di proliferazione di questi parassiti “uno studio universitario – sostiene l'ente nazionale per la protezione animale - ha provato infatti che nelle aree in cui questi ungulati sono più numerosi si riduce la popolazione delle zecche”.
L'associazione poi torna a fare del “terrorismo psicologico” paventando rischi per l'incolumità degli escursionisti per i 1.033 fucili "con gittata utile di quasi un chilometro" e sperando vivamente che tra le 1727 vittime animali, “non ci scappi anche il morto umano”. Occorre ricordare che al di là di questi continui allarmi, tra gli escursionisti purtroppo morti anche in questi giorni, nessuno ha a che fare con l'attività della caccia di selezione, avviata in molte regioni italiane.
La caccia selezione ad agosto secondo l'Enpa è permessa da una legge in contrasto con le norme europee, approvata nel 2005 dal governo Berlusconi ma tollerata dal successivo governo Prodi. Contro il provvedimento provinciale l'associazione torna a ribadire che non farà ricorso al Tar “poiché sta impiegando ogni sua risorsa economica per pagare le spese veterinarie, di medicinali e di cibo, per soccorrere, da inizio anno, quasi 400 soggetti di fauna selvatica ferita o in difficoltà, cui invece dovrebbero pensare Regione, Provincia e Ambiti di Caccia”. Sappiamo invece, dalla versione diretta dell'Atc n° 3 (vedi notizia) che gli Atc sono i primi ad accorrere quando viene trovato un animale ferito, perchè i primi ad essere chiamati e sappiamo anche che tutti gli interventi di Enpa vengono sistematicamente rimborsati su specifica richiesta.