La lotta alla nutria nella provincia di Parma continua. Lo rende noto l'assessore provinciale Ugo Danni informando sui numeri relativi all'applicazione del Piano per l'eradicazione della specie nelle campagne della zona, elaborato in base alle disposizioni nazionali e regionali e approvato dall'Ispra (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale).
Qui le catture funzionano grazie alla fitta rete di operatori volontari operanti all'interno dei 23 comuni che hanno sottoscritto l'accordo, tanto che in quasi dieci anni si è passati da 445 esemplari del 1999, ai 5517 del 2008 e nei Comuni maggiormente attivi (San Secondo, Sissa, Colorno, Fontanellato e l’Unione Sorbolo-Mezzani) si rileva una sostanziale diminuzione dei disagi causati sull’ambiente dalla specie.
Sul metodo dell'abbattimento l'assessore esterna alcune perplessità “i sindaci potrebbero emettere per motivi di sicurezza e igiene ordinanze apposite per l’abbattimento degli animali con l’arma da fuoco; la loro difficoltà, pienamente comprensibile, sta nei rischi che questo metodo presenta per l’utilizzo di armi da fuoco in centri abitati” dichiara Danni che poi aggiunge “nel ringraziare i volontari per il lavoro che svolgono, ritengo che sia molto importante mettere in campo ulteriori incentivi per incrementare la partecipazione dei cittadini al piano di catture attraverso le trappole”.
“In ogni caso – conclude - la Provincia sta predisponendo un programma di interventi straordinari coincidente con la prossima stagione venatoria, per procedere nelle situazioni più difficili a una campagna sperimentale di abbattimenti con squadre organizzate di soggetti abilitati”.