Come abbiamo recentemente visto, il nuovo calendario venatorio del Friuli Venezia Giulia (regione a Statuto Speciale) dà la possibilità di cacciare cervidi e bovidi con l'ausilio dei segugi. Secondo Caccia e Cinofilia la situazione del Friuli non è che una piccola oasi destinata ad estinguersi ed anche regioni che oggi sono invase dai cervidi “non potranno mai più fare questo tipo di prelievo che per gli ungulati è da sempre la nostra caccia tradizionale”.
A ribadirlo per Caccia e Cinofilia è Andrea Bottecchia, presidente della sezione di Pordenone, che in relazione alle modifiche alla 157 contenute nel ddl Orsi specifica “L’art 21 lettera FF bis è pericolosissimo e oltre che a riportarci indietro nel ‘39, rimetterà in essere, con la scusa del disturbo, il totale divieto dell’addestramento ed allenamento ed utilizzo dei cani da caccia se non a condizioni nefaste per tutta la cinofilia, per tutti i cinofili e per tutta la cinegetica”. “Cosi come è impostata ora la legge “ORSI” - continua il rappresentante di Caccia e Cinofilia - è chiaramente anti cinofila. Dichiaratamente contro qualsiasi utilizzo del cane da caccia e questa è cosa gravissima”.
Secondo l'associazione vi è poi un disinteresse diffuso in tutte le associazioni venatorie rispetto a questo punto “prendiamo atto”, dice Bottecchia che poi conclude “a noi interessa che sia cancellata la discriminazione contro i cani da caccia che impedisce di portarli in allenamento nei terreni liberi dopo la chiusura della stagione venatoria, cioe’ eliminare il pregiudizio che considera i cani da caccia “mezzo per l’esercizio venatorio” e considerare gli stessi : ”ausiliari da curare, allenare ed amare tutto l’anno in piena liberta’ di spostamenti e movimento”.