La Regione Marche ha recentemente intrapreso diverse iniziative per contrastare la proliferazione dei cinghiali e e i loro danni alle coltivazioni. Lo spiega Paolo Petrini, assessore regionale all'Agricoltura: la Regione è intervenuta in tre modi: sul fronte finanziario, su quello normativo e modificando il calendario venatorio”.
Nello specifico del calendario vi è, secondo l'assessore “la tendenza ad anticipare l'apertura della caccia al cinghiale”. “Quest'anno per esempio – spiega Petrini - abbiamo deciso che si comincerà il 18 ottobre per terminare il 17 gennaio 2010. Inoltre per la prima volta abbiamo previsto giornate aggiuntive per il prelievo del cinghiale con una 'preapertura' il 27 settembre, il 30 settembre e il 3 ottobre prossimi. A queste giornate se ne aggiungeranno altre tre dopo la chiusura ufficiale del 17 gennaio”.
In merito agli interventi normativi: ”abbiamo recentemente modificato – ha dichiarato l'assessore - la legge regionale 7 del 1995 passando da un solo capo prelevabile per ogni cacciatore agli attuali cinque capi a testa”. Inoltre “a fine 2008 abbiamo modificato la legge regionale citata per estendere le possibilità e le modalità di intervento delle Province, che sono gli enti delegati alle azioni di contenimento delle specie selvatiche in soprannumero dannose e con cui collaboriamo in sinergia. Sono le Province poi che regolamentano la caccia al cinghiale in forma collettiva, individuando le zone e assegnandole alle squadre di caccia''.
Per quanto riguarda le risorse è stato incrementato il fondo per il risarcimento dei danni all'agricoltura dai 180mila euro dell'anno scorso ai 600mila euro del 2009. I fondi, spiega Petrini, sono gestiti dagli Ambiti territoriali di caccia, ai quali, in sede di assestamento di bilancio recentemente effettuato, sono stati attribuiti anche ulteriori 500mila euro per il ripiano dei propri deficit, principalmente dovuti proprio ai risarcimenti in parola.