In vista di Zefiro 2009, progetto pilota che prevede il coinvolgimento di scuole e comuni per l'adozione di un bene naturale (alberi secolari, parchi cittadini, fontane, pinete, ecc.), il Club della Palomba rilancia la figura della sentinella ambientale attraverso l'esempio di Todi, dove un accordo tra il comune e le associazioni venatorie del territorio ha sancito la collaborazione attiva dei cacciatori nella prevenzione ambientale.
La sentinella ambientale è una figura che spesso si compenetra con quella del cacciatore, soprattutto nel caso della prevenzione degli incendi, nel monitoraggio del territorio e nella tutela fauna selvatica; ma iniziative concrete di collaborazione attiva tra istituzioni e cacciatori sono ancora una rarità.
Per questo il Club ha scritto una lettera aperta ai Ministri dell'Agricoltura e dell'Ambiente, all'Anci, alla Conferenza Stato – Regioni e alle associazioni venatorie chiedendo l'istituzione di un Tavolo nazionale di confronto al quale dovrebbero essere chiamati i rappresentanti istituzionali locali e regionali, le Associazioni Venatorie ed agricole.
L'obiettivo è quello di ottenere un'adeguata collocazione legislativa “attraverso la revisione della legge nazionale sulla caccia”, per formare così una figura giuridica definita che possa operare attivamente sul territorio attraverso un'attività di responsabilità civica. Si tratterebbe comunque di volontari formati “completamente a supporto della Protezione Civile, degli organi di vigilanza che sono in capo allo Stato (Corpo Forestale e Forze dell’Ordine) alle Regioni (UU.SS.LL), alle Provincie (Polizia Provinciale) e ai Comuni (Vigili Urbani)".
“Per quel che ci riguarda ci permettiamo di avanzare un’ipotesi tesa ad identificare la figura di 'Sentinella Ambientale' attraverso i cacciatori che volontariamente si impegnano, nella tutela della salute dell’ecosistema” scrive il presidente del Club Antonio Pinotti.