Una nota di Anuu Migratoristi sottolinea l'importanza di trovare e seguire linee comuni a livello nazionale nell'affrontare le istanze del mondo venatorio. In questa direzione si tornerebbe grazie al neo ricostruito Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale, sciolto appena un anno fa e rimesso insieme dal Ministero delle Politiche agricole in questi giorni.
I migratoristi criticano certi “interventi senza senso logico di associazioni regionali, talvolta anche solo a livello di qualche provincia”, che per coltivare i propri aderenti raccolgono a volte “istanze stravaganti” che poi finiscono con l' allontanare da obiettivi comuni molto più importanti con cui occorre invece fare i conti.
Secondo Anuu l’unità di azione a livello nazionale ”è necessaria proprio per essere competitivi con gli altri paesi membri della UE" e “deve farci capire come le richieste non debbano essere velleitarie solo per una manciata di tessere, perché sono in gioco la nostra caccia, il nostro ambiente da preservare, le nostre tradizioni che trovano una risposta favorevole solo con dinamiche coerenti, scientificamente preparate, seriamente programmate”.
“Se diciamo ciò – continua la nota - è con la forte determinazione di non perdere nemmeno un millimetro delle posizioni legittime che riteniamo tali”. “Se fossimo così intelligenti da far comprendere come l’esistenza dei problemi locali, che ben ci sono, possono facilmente portare all’unità propositiva di azione – scrive Anuu - avremmo veramente ottenuto tutte quelle condizioni necessarie per essere fortemente rappresentativi a livello europeo con le altre Associazioni venatorie nazionali degli altri Stati membri”.
Per i migratoristi di Anuu il vero male della caccia è il “senso di protagonismo personale” per cui ogni forma di caccia vorrebbe escludere l'altra, un fatto che insieme al "ricatto delle parti più estreme, rischia di vanificare tutto”.