Ringraziamo la nostra attenta lettrice Tiziana che in un commento alle notizie ci ha reso partecipi di una perla andata in onda alla trasmissione Cominciamo bene Estate di Rai Tre, che abbiamo verificato e che pertanto vi riproponiamo come spunto di riflessione:
“A proposito di insegnamenti ai bambini. Oggi alla trasmissione condotta da Mirabella su Rai tre si parlava di fiabe e della loro influenza psicologica sui bambini. Un'insegnante ha chiamato in trasmissione dicendo che i bambini sono traumatizzati dall'epilogo di cappuccetto rosso e precisamente dal momento preciso in cui il cacciatore uccide il lupo per salvare la nonna che si era mangiato. Perciò la brillante maestra ha detto di aver raccontato un finale diverso ai bimbi omettendo la figura del cacciatore e sostituendolo con un chirurgo animalista che salva la nonna e ricuce il lupo. Fortunatamente lo psichiatra in studio è rimasto perplesso dall'iniziativa e ha sottolineato che i bambini prima o poi devono fare i conti con tutti gli aspetti della vita. Ossia l'animalismo esasperato non è altro che un capriccio, un lusso, una fiaba forzata in cui ci si ostina a vivere”.
Sottoscriviamo le conclusioni di Tiziana e aggiungiamo una considerazione in merito. Il fatto che una maestra elementare abbia candidamente ammesso durante una trasmissione televisiva di censurare ai bambini la figura del cacciatore (figura benevola che ristabilisce l'equilibrio in una storia ben più terrificante), purtroppo ci porta a constatare quanto l'approccio animalista entri di prepotenza nelle scuole e si imponga come unica verità da trasmettere alle future generazioni.
Si tratta di metodi formativi privi di qualunque fondamento scientifico e razionale, utilizzati in maniera pressochè sistematica nella realtà scolastica italiana che ben poco spazio lasciano alla discussione e alla comprensione della vita reale ai nostri bambini.
Per questo non possiamo far altro che sorridere quando qualcuno in merito alla notizia sui disegni realizzati dai ragazzi alle “Giornate di falconeria” si permette di insinuare che i bambini coinvolti in simili iniziative “vengono indottrinati come pagliaccetti” dai cacciatori, o quando si grida allo scandalo perchè una maestra dice di voler parlare in classe della differenza tra bracconieri e cacciatori.