L'associazione Anuu Migratoristi rende noto l'esito del parere formale inviato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali “dal quale – spiega Anuu - risulta palesemente la legittimità dell'impiego del piccione di allevamento come richiamo vivo nella caccia da appostamento al colombaccio”.
Il Ministero in riferimento al quesito inviato dall'associazione risponde: “Al riguardo, anche sulla base della sentenza della Corte di Cassazione n. 2598 del 26.1.2004, si ritiene legittimo tale utilizzo, in considerazione dello status di tale specie, la quale, diversamente da quanto previsto dall'art. 2 dellaL.l57l92, non vive "stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà sul territorio nazionale" e pertanto, non è oggetto di tutela ai sensi della predetta legge n. 157192. Peraltro, analoga situazione si riscontra nell'uso del germano reale nella sua forma domestica, proveniente da allevamento (cosiddetta "anitra germanata"), che, appunto, viene utilizzato come richiamo vivo nella caccia agli anatidi".
"A conforto di tale orientamento, - continua la nota ministeriale - si richiama il parere n.54391T-A del 18.9.2000 dell'ex INFS, nel quale si esclude categoricamente che il piccione domestico sia da considerarsi fauna selvatica”.
Un parere che fa finalmente chiarezza sull'argomento e che Anuu sottopone tramite una lettera all'attenzione della Regione Lombardia alla quale chiede con urgenza (visto l'approssimarsi della stagione venatoria), di ripristinare la liceità dell'impiego di questo richiamo vivo.
Anuu inoltre specifica che questo parere non confligge minimamente con la nota sentenza del 2004 della Corte di Cassazione, in quanto riferita esclusivamente al cosiddetto piccione torraiolo “che niente ha da spartire con il piccione lungamente allevato e selezionato per l'utilizzo venatorio”.
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