La caccia ritorna in parlamento. Alla
Commissione Ambiente del Senato è infatti fissata per il 15 settembre la ripresa dei lavori per l'esame del
testo di revisione della 157/92, sul quale pendono gli ormai arcinoti
1500 emendamenti di Della Seta e altri. Emendamenti che paradossalmente potrebbero anche aumentare visto che il presidente della Commissione
Antonio D'Alì ha annunciato l'apertura della discussione con “una settimana a nuovi emendamenti”, alla quale seguirà un esame preliminare di tutte le richieste di modifica per
giungere in Aula con il testo definitivo a ottobre o novembre.
Il senatore Orsi ha ribadito la validità dell'impianto generale della riforma e ha messo l'accento sull'ostruzionismo dell'opposizione e sul fatto che questo non riuscirà comunque a fermarla. Orsi ha sottolineato alcuni aspetti cruciali della legge “se dovessero sussistere condizioni scientificamente provate di animali in notevole sviluppo o eccessiva quantita', la legge permetterebbe la possibilita' di un aumento di prelievo, soltanto per quelle specie, come potrebbe essere, per esempio, per gli ungulati''.
Su alcuni articoli ritenuti ''provocatori - dice Orsi - la maggioranza non si fara' impiccare: il testo non e' blindato. Si potrebbero, invece, prendere in considerazione le proposte ragionevoli dell'opposizione, almeno una decina'''.
Come già annunciato poche settimane fa il Senatore Franco Orsi ha presentato un emendamento che di fatto elimina l'articolo sul patentino di caccia a 16 anni. Ma anche altri punti della legge potrebbero cadere, come la possibilità di accedere nelle aree protette, la caccia nelle aziende agricole anche fino a un'ora dopo il tramonto e la possibilità di cacciare anche nei giorni di silenzio venatorio per le specie in soprannumero. Ad annunciarlo è proprio Orsi che sottolinea la necessità di trovare “un punto di incontro con l'opposizione e le associazioni”.
Orsi non rinuncia però ad altri punti ritenuti importanti come ''l'idea della caccia non solo come attivita' ludico-venatoria ma anche di riequilibrio naturale. Bisogna, in sostanza, far fare alla caccia il suo mestiere che e' quella del contenimento delle specie con il criterio del minimo impatto ecologico e del controllo faunistico'' ha detto il senatore.
La situazione è di ''aperto ostruzionismo" secondo il senatore: "sono stati presentati 1.500 emendamenti, tutto quello che si poteva presentare e' stato presentato''. E, poi, c'e' il nodo delle Regioni che alla legge di modifica sull'attivita' venatoria devono dare un parere: ''La posizione delle regioni e' fondamentale, anche per disinnescare le contrapposizioni politiche, e poi se non condividono l'impianto per il Parlamento sarebbe improprio fare una legge per una necessita' che non c'e'''.
(Ansa)