E' il compimento del lavoro iniziato con la Conferenza sulla Caccia di Arezzo dello scorso febbraio, quando i soggetti che gravitano attorno alla gestione della fauna selvatica della regione si sono confrontati attorno alle proposte dell'assessorato.
Dopo una lunga fase di sintesi e concertazione, ieri mattina la giunta ha varato la nuova legge quadro che regolamenta l'attività venatoria, nata per rispondere all'emergenza dei danni della fauna selvatica che attualmente ammontano a 2 milioni e mezzo di euro all'anno. Si tratta del penultimo passo prima dell'approvazione definitiva che vedrà operative le nuove norme, attraverso la votazione in Consiglio, che la regione auspica entro il 2009.
“Queste norme – ha spiegato il Presidente della Regione Claudio Martini - mirano a programmare in modo più mirato le attività venatorie sul territorio agricolo-forestale regionale, a rivedere i calendari con un occhio al contenimento, diventato indifferibile, di alcune specie selvatiche che non trovano più in natura gli antagonisti che ne impedivano la proliferazione indiscriminata a danno del lavoro degli agricoltori e persino dello stesso ambiente agricolo-forestale”.
“Non è nelle nostre intenzioni aprire fronti di polemica con nessuno – ha continuato Martini -, ma abbiamo un compito preciso: ridurre i danni in agricoltura causati dalla fauna selvatica, limitando al contempo l'aumento indiscriminato dei risarcimenti; ridurre gli incidenti stradali causati da animali selvatici, cresciuti dai 188 del 2001 ai 478 del 2008, ultimo dato disponibile, per un totale di 2812 sinistri denunciati; evitare il proliferare di misure di delimitazione del territorio, mi riferisco alle recinzioni messe in opera a difesa delle coltivazioni aggredite dalla fauna selvatica, che possono alterarne l'uso, ma anche lo stesso profilo paesaggistico caratteristico della nostra regione”.
La nuova legge prevede l’istituzione di una commissione consultiva regionale di cui fanno parte rappresentanti delle associazioni e organizzazioni di categoria e di un Osservatorio per potenziare e organizzare l’attività di raccolta, elaborazione e diffusione dei dati relativi all’utilizzazione e gestione del territorio, danni alle coltivazioni agricole, immissioni, stime, abbattimenti, miglioramenti ambientali.
Inoltre si è pensato ad una definizione della natura giuridica degli Atc e all'istituzione di norme più precise in merito alla formazione degli addetti e alla sicurezza dell'esercizio venatorio. In merito al calendario venatorio si prevedono allungamento del periodo cacciabile del cinghiale, l'ampliamento del periodo a disposizione dei cacciatori di selezione per il completamento dei piani di abbattimento, l'allenamento e addestramento dei cani da caccia sul territorio a caccia programmata riservato agli iscritti agli ambiti territoriali di caccia.